Struttura per l'accessibilità a Mare Morto: l'intesa c'era o no? - LinkOristano

Struttura per l’accessibilità a Mare Morto: l’intesa c’era o no?

Il presidente dell'A.di.na contesta l'Area marina che ha messo in dubbio l'accordo

Mare Morto - San Giovanni di Sinis - ormeggi - Foto GoOristano

Struttura per l’accessibilità a Mare Morto: l’intesa c’era o no?
Il presidente dell’A.di.na contesta l’Area marina che ha messo in dubbio l’accordo

Mare Morto – Foto Gooristano

Assume i contorni di un piccolo giallo la contestazione mossa al Comune e all’Area marina di Cabras dall’Associazione di diportisti nautici, relativamente alla costruzione di una struttura a supporto dei portatori di handicap a Mare Morto. Secondo il presidente dell’associazione, Ivo Zoccheddu, l’amministrazione non ha tenuto conto di un protocollo d’intesa finalizzato proprio a ottenere il finanziamento delle attrezzature necessarie per consentire ai cittadini diversamente abili l’accesso al mare e alle imbarcazioni, sia a Mare Morto sia a Portu Suedda.

Il direttore dell’Area marina protetta, Massimo Marras, aveva messo in dubbio l’esistenza dell’intesa: “L’istruttoria condotta da questo ufficio non ha permesso l’individuazione del documento”, ha scritto Marras in una lettera inviata a Zoccheddu, che però ora torna all’attacco: “Gli atti sono certamente in possesso del richiedente, in quanto hanno permesso alle istituzioni interessate di formulare le opportune richieste di finanziamento alle autorità competenti e di ottenere le somme necessarie per acquistare le attrezzature. Documenti che hanno consentito di adottare formali atti di spesa”, ribatte il presidente dell’A.di.na.

Secondo l’associazione, insomma, grazie a quell’intesa “si è avviato un percorso amministrativo che ha portato all’adozione di atti formali che, con i relativi allegati, sono certamente custoditi negli archivi del Comune e dell’Area marina”.

Zoccheddu riferisce anche di riunioni, discussioni preparatorie e sopralluoghi effettuati con il precedente direttore dell’Area marina: “Proprio in occasione di tali sopralluoghi si è verificata la possibilità di prolungare i moli dell’Adina, adattandoli al transito in sicurezza dei soggetti diversamente abili e per permettere il posizionamento delle attrezzature loro necessarie”, precisa Zoccheddu, che conferma “la volontà di collaborare a favore dei soggetti diversamente abili, rinnovando gli impegni assunti e mettendo gratuitamente a disposizione le proprie strutture, l’impegno volontario dei soci”.

“La disponibilità dell’Adina permetterebbe un significativo risparmio dei soldi pubblici che il Comune di Cabras e l’Area marina ipotizzavano di spendere per la costruzione di un imponente molo, a questo punto evidentemente di dubbia utilità”, precisa Ivo Zoccheddu.

“Oltre alle varie difficoltà autorizzative, e a quelle dovute alla realizzazione del molo in questione, suggeriamo di valutare che tale struttura risulterebbe inutilmente impattante in un ambito territoriale particolarmente fragile, che si caratterizza per le particolari valenze paesaggistiche, storiche, archeologiche, culturali e ambientali”.

Il presidente dell’associazione di diportisti sollecita anche intervento dell’Area marina al fine di ottenere le autorizzazioni – “inviate da mesi al Comune di Cabras” – per l’installazione del campo boe, “che ogni anno permette di assicurare i servizi all’ormeggio e di vigilanza per 24 ore al giorno, per tutta la stagione estiva a Mare Morto”.

Martedì, 4 maggio 2021

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