Pescatori a confronto con la politica: ci vuole un patto per gli stagni - LinkOristano

Pescatori a confronto con la politica: ci vuole un patto per gli stagni

Problemi e proposte da un incontro in videoconferenza voluto da Legacoop e Consorzi

Pesca Stagno Cabras

Pescatori a confronto con la politica: ci vuole un patto per gli stagni
Problemi e proposte da un incontro in videoconferenza voluto da Legacoop e Consorzi

S’Ena Arrubia – Foto Medsea

La stipula di un patto per la tutela e valorizzazione degli stagni oristanesi e il rilancio del comparto ittico locale è stata proposta dalla Legacoop e dai Consorzi dei pescatori nel corso di un’assemblea in videoconferenza alla quale sono intervenuti diversi operatori del settore e rappresentanti della politica: il deputato Luciano Cadeddu, componente della Commissione agricoltura della Camera, e gli assessori regionali all’agricoltura e pesca, Gabriella Murgia, e all’ambiente, Gianni Lampis.

Il presidente di Legacoop Oristano, Gabriele Chessa, ha chiesto proprio agli amministratori regionali un confronto urgente per l’esame dei problemi ancora insoluti. Una richiesta condivisa dal presidente di Legacoop Sardegna, Claudio Atzori, che ha insistito sulla necessità di un’intesa tra pubblico e privato e ha parlato dell’esigenza che Regione e Parlamento intervengano a modificare le norme, per assicurare una soluzione rapida alle questioni segnalate dai rappresentanti dei pescatori e da alcuni amministratori locali, intervenuti all’assemblea.

Alberto Porcu, presidente della Cooperativa pescatori Sant’Andrea di Arborea, ha richiamato, ad esempio, la delicata situazione dello stagno di S’Ena Arrubia: 190 ettari e tre scarichi di acqua dolce. Porcu ha riportato alla mente quanto accaduto nei mesi scorsi, quando lo stagno aveva esondato addirittura sulla strada provinciale 49 e l’apporto eccezionale d’acqua aveva danneggiato gli impianti di pesca.

“Sono necessari degli interventi immediati, per evitare che tutto questo si ripeta”, ha affermato Alberto Porcu, mentre Antonio Loi, presidente del Consorzio pesca di Marceddì, ha denunciato un altro problema legato al sistema idrico del Terralbese: il canale della strada 17, che non viene pulito da circa 20 anni. Loi ha lamentato l’eccessiva burocrazia, causa di ritardi enormi nella soluzione dei problemi.

“Mai come questa volta le marinerie si sono trovate così unite per esprimere il grave problema comune”, ha fatto notare il vice presidente della Cooperativa di pescatori di Santa Giusta, Marco Pili, che da 30 anni esercita la professione nella laguna. Pili ha sottolineato l’esigenza per i pescatori di lavorare per 12 mesi l’anno con dignità. Il vice presidente dei pescatori di Santa Giusta ha anche sollevato una richiesta: avere la possibilità di poter lavorare con il bertivello, lo strumento utilizzato per la pesca delle anguille, almeno 9 mesi l’anno, con l’assegnazione a ogni compendio il suo periodo di gestione.

Carlo Sanna, presidente del Consorzio Mare’e Pontis, ha confermato che i problemi della laguna sono molteplici, a partire dalla presenza incontrollata dei cormorani e dai risarcimenti inadeguati, che non riescono a coprire i danni subiti. “Il rinnovo delle concessioni è stato un buon traguardo ma viene difficile riuscire a programmare fino al 2033”, ha detto Sanna, concordando con gli altri presidenti delle cooperative sulla necessità di una legge regionale che permetta realmente alle imprese di fare piani per il futuro.

La peschiera di Mar’e Pontis, a Cabras

“I problemi delle zone umide continuano a ripetersi, e i problemi principali sono sempre legati all’idraulica”, ha detto il presidente del FLAG Pescando, Alessandro Murana, “perché gli stagni sono la parte terminale di un sistema ambientale complesso”.

Un argomento ripreso dal sindaco di Cabras, Andrea Abis, che ha parlato anche della gestione delle opere nelle lagune e dei finanziamenti per l’interramento dei canali di sbocco della laguna a mare. Il sindaco ha preannunciato interventi nell’area di Pontis, precisando che i lavori non inizieranno prima del 2022.

Secondo la sindaca di Arborea, Manuela Pintus, tante criticità sono difficili da risolvere a causa della burocrazia. Anche lei ha ricordato l’esondazione di S’ena Arrubia, che ha compromesso le produzioni per un lungo periodo e molte persone sono state messe a rischio, tanto di richiedere l’evacuazione di alcune abitazioni ai margini del paese.

Dall’assessore comunale di Santa Giusta Elena Cossu grande disponibilità  nei confronti dei pescatori, attraverso i quali  è possibile avere riferimenti precisi sullo stato degli stagni.

Dal canto suo Paolo Mossone, direttore della Fondazione IMC di Torregrande, ha sottolineato che i servizi eco sistemici vanno studiati e capiti: “Dobbiamo ricordare che si interviene su ecosistemi che hanno degli equilibri, e chi si inserisce – in questo caso l’uomo – deve farlo nel modo giusto. La ricerca c’è, i risultati ci sono, ma c’è ancora molto da lavorare. Tanto più riusciremo ad essere utili tanto più sarà facile la collaborazione tra pescatori e imprese”, ha affermato Mossone.

L’assessora regionale Gabriella Murgia ha riconosciuto che per risolvere tutti i problemi segnalati nei vari interventi sarebbero necessarie enormi risorse. “Ad oggi non sappiamo ancora quali saranno le cifre e i paletti che il Governo metterà per le risorse del Recovery Fund, in cui si parla anche di pesca”, ha detto Murgia.

Sulla stessa linea l’intervento dell’assessore Gianni Lampis, secondo il quale “gli sforzi finanziari della Regione in questi anni sono stati insufficienti. E in tempi recenti molte risorse sono state utilizzate per cercare di risollevare l’economia distrutta dalla pandemia”. Lampis ha insistito sull’importanza di attività e progetti eco-sostenibili, che dovrebbero avere priorità.

“Alla Camera è stato presentato il Piano di ripresa e resilienza”, ha ricordato il deputato Luciano Cadeddu, “nato proprio per una ripresa post pandemia e per il rilancio di aree e attività come quelle di cui si è parlato oggi. Con quei fondi si possono fare tante cose, se si rema tutti nella stessa direzione, ossia quella di far crescere le cooperative di pesca e farle produrre”, ha detto Cadeddu.

Il consigliere Emanuele Cera, segretario del consiglio regionale, ha ricordato l’importante successo ottenuto  appena poche settimane fa col rinnovo delle concessioni  degli stagni a favore dei consorzi di pescatori. Cera, che in prima persona ha mandato avanti l’iniziativa politica per il raggiungimento di questo obiettivo, ha auspicato nuove risorse economiche per la valorizzazione dei compendi.

Mentre anche  il consigliere regionale Alessandro Solinas ha concordato sulla questione burocrazia affrontata in altri interventi, lamentando “una mancanza di dialogo con le istituzioni. Dovrebbero essere organizzate più spesso riunioni come questa, che permettono di rendersi conto dei problemi di chi lavora, raccontati in prima persona”.

Mercoledì, 28 aprile 2021

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