Protesta del personale Assl: il 29 sit-in davanti a Prefettura e ospedale - LinkOristano

Protesta del personale Assl: il 29 sit-in davanti a Prefettura e ospedale

Le richieste dei sindacati: "Assunzioni di personale e rafforzamento dei servizi ospedalieri e territoriali"

Ospedale San Martino

Protesta del personale Assl: il 29 sit-in davanti a Prefettura e ospedale
Le richieste dei sindacati: “Assunzioni di personale e rafforzamento dei servizi ospedalieri e territoriali”

Scende in piazza il personale dell’Azienda Sanitaria Locale di Oristano. Intorno alle 10 di giovedì 29 aprile, una delegazione di medici, infermieri e personale amministrativo animerà un sit-in di protesta davanti alla Prefettura, prima di spostarsi davanti al San Martino. Obiettivo: far sentire la voce degli operatori dei servizi sanitari della provincia, in sempre maggiore difficoltà. 

A promuovere l’iniziativa sono le segreterie provinciali della Funzione Pubblica Cgil, Uil e Cisl e del sindacato dei medici Cimo che ne illustrano le ragioni in un articolato documento inviato oggi al prefetto di Oristano, al commissario della Assl, al commissario regionale all’Emergenza Covid, all’assessore regionale alla Sanità e al commissario straordinario dell’Ats.

Contestano il  mancato rispetto degli impegni assunti lo scorso dicembre dai dirigenti locali e regionali della sanità, e illustrate nel corso di un incontro in prefettura. In quella sede in particolare ai sindacati era stato presentato un piano di interventi  che prevedeva la realizzazione di un’area filtro per il pronto soccorso del San Martino, la realizzazione del reparto Covid nell’ospedale di Bosa, il recupero di funzionalità dell’ospedale di Ghilarza, il rafforzamento della dotazione organica del San Martino e dei presidi sanitari territoriali.

“Purtroppo a tutt’oggi nessuna di quelle promesse è stata mantenuta”, spiega Sandro Fronteddu, segretario della Funzione Pubblica Cgil, “e niente è stato fatto neanche per affermare un metodo di confronto costante con le rappresentanze del personale, anche in relazione alla diverse fasi e misure richieste dalla gestione dell’emergenza”.

Sandro Fronteddu

“In questi mesi invece invece”, prosegue Fronteddu, “i nostri servizi hanno subito un ulteriore impoverimento di personale e di mezzi, con molte comunità della provincia rimaste prive di medico di base e di pediatra e con i presidi ospedalieri  in sempre maggiore affanno”.

E così, dopo aver sollecitato inutilmente il prefetto a promuovere un nuovo incontro, le segreterie di Cgil Cisl, Uil Funzione Pubblica e Cimo hanno deciso di avviare una formale procedura, cosiddetta di “raffreddamento dei conflitti”, nei modi previsti dalla legge.

In definitiva una sorta di ulteriore diffida al rispetto degli impegni assunti rivolta sia alla Prefettura che ai responsabili locali e regionali della sanità. Il prefetto a questo punto, entro il 24 aprile, dovrà promuovere un nuovo incontro fra le parti, con lo scopo di  disinnescare il contenzioso. “Nel caso però di risposte insoddisfacenti, saremo costretti a confermare il sit- n ma anche a valutare la indizione di uno sciopero del personale della sanità pubblica”, spiega Sandro Fronteddu.

Oltre al rispetto degli impegni già assunti dalle controparti,  i sindacati attendono concrete risposte sulla richiesta di assunzioni del personale necessario a far funzionare i servizi, e in particolare quelli ospedalieri, del  riconoscimento economico dell’impegno richiesto in questi mesi ai lavoratori, sull’avvio di un tavolo di confronto sull’organizzazione del lavoro nei vari settori della Assl e sulla gestione dell’emergenza Covid.

Lunedì, 19 aprile 2021 

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