Un grande molo a Mare Morto: l'Adina contesta il Comune di Cabras - LinkOristano

Un grande molo a Mare Morto: l’Adina contesta il Comune di Cabras

Scontro sul sistema di accesso per le persone portatrici di handicap

Mare Morto - San Giovanni di Sinis - ormeggi - Foto GoOristano

Un grande molo a Mare Morto: l’Adina contesta il Comune di Cabras
Scontro sul sistema di accesso per le persone portatrici di handicap

Mare Morto – Foto Gooristano

Una struttura a supporto dei portatori di handicap potrebbe essere realizzata dall’amministrazione comunale di Cabras a San Giovanni di Sinis, in località Mare Morto. Una iniziativa che, per quanto considerata lodevole, non trova il consenso dell’Associazione di diportisti nautici, che con il Comune aveva sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa finalizzato a ottenere il finanziamento delle attrezzature necessarie per consentire ai cittadini diversamente abili l’accesso al mare e alle imbarcazioni proprio in località Mare Morto e a Portu Suedda.

“Grazie al protocollo  e al regime di partenariato che lo stesso documento ha permesso di avviare, si è potuto accedere a un finanziamento per l’acquisto di uno strumento meccanico che dovrebbe permettere a chi si muove in carrozzella di accedere alle imbarcazioni per le attività sportive o per diporto”, spiega il presidente dell’associazione Ivo Zoccheddu. “L’accordo prevede che tale meccanismo sia montato su di uno dei moli galleggianti in possesso dell’AMP, da posizionare durante la stagione estiva come prolungamento dei moli di proprietà dell’Adina”.

“Purtroppo, sino a oggi, l’iniziativa appena citata non è stata realizzata, per cause certamente non imputabili a responsabilità dell’Adina”, continua il presidente Zoccheddu, che chiede: se “il nuovo progetto sia integrativo al precedente, per quanto non concordato e non a conoscenza di questa Associazione, o sostitutivo dello stesso”.

“In ambedue i casi sfuggono le motivazioni che hanno indotto l’attuale Amministrazione comunale a prevedere la costruzione di un molo di grandi dimensioni (con l’aggiunta di un voluminoso box ufficio e delle relative passerelle) che determina un forte impatto visivo e fisico in un sito che si caratterizza per straordinari pregi ambientali, paesaggistici e storico archeologici”, continua Ivo Zoccheddu. “Si tratta di domande che appaiono ancora più valide se si considera l’esistenza e l’attuale validità dello specifico protocollo sopra citato che, ricordiamo, ha permesso di accedere ai finanziamenti per l’acquistare delle attrezzature necessarie”.

“Appare del tutto evidente che l’attuazione del protocollo (l’Adina di Cabras ribadisce, ancora una volta, la propria totale disponibilità a realizzare quanto concordato) permetterebbe di rispettare le ragioni del finanziamento ottenuto col partenariato, di evitare un inutile spreco di denari pubblici e di gravare di inutili infrastrutturazioni impattanti un’area di notevole interesse storico – archeologico, ambientale e paesaggistico”, incalza Zoccheddu. “Convinti di operare nell’interesse comune e ipotizzando che, probabilmente, il progetto citato sia il frutto di qualche malinteso, confermiamo il nostro impegno e la totale disponibilità a un utile chiarimento”.

“L’unico intento dell’Adina è garantire servizi indispensabili al piccolo diporto (erogati a prezzo di costo, siamo una onlus), favorire lo sviluppo del turismo e dell’economia locale nell’ambito di un corretto rapporto di collaborazione con il Comune di Cabras, con la locale Amp, con le altre istituzioni e con chiunque voglia fornire lealmente il proprio contributo”, precisa il presidente dell’associazione.

“Sembra che il progetto, predisposto da codesto Comune e proposto alle autorità competenti, preveda il posizionamento, sopra una duna sabbiosa, di un box prefabbricato (completo di relativa struttura di ombreggio) da adibire a ufficio. Tale box dovrebbe essere collocato in diretta prossimità della battigia, appena a lato dei moli dello scalo di alaggio di proprietà dell’Adina di Cabras, situati in un’area concessa a questa Associazione dalla competente autorità demaniale”, contesta inoltre Zoccheddu. “Nel merito della concessione sembra opportuno segnalare che la distanza del nuovo molo (e delle relative attrezzature di supporto) dalla concessione demaniale in possesso dell’Adina di Cabras non rispetterebbe le distanze minime previste dalle direttive impartite per la predisposizione dei PUL”.

“Pare, inoltre, che da tale box ufficio sia previsto l’avvio di una passerella in legno (di larghezza di circa metri 2,50) che si inoltrerebbe nell’arenile sino alla linea di battigia. Il percorso proseguirebbe attraverso un molo che, a sua volta, si inoltrerebbe nel mare per ben 38 metri perpendicolari alla linea di spiaggia per poi proseguire, grazie a un angolo a 90 gradi, con un prolungamento laterale di altri dodici metri, in direzione di Tharros”, conclude Ivo Zoccheddu. “Una struttura decisamente imponente”.

Lunedì, 12 aprile 2021

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