Effetto Covid, trentamila assunzioni in meno nel 2020 in Sardegna - LinkOristano
In Sardegna

Effetto Covid, trentamila assunzioni in meno nel 2020 in Sardegna

Studio ACLI: brusca frenata nel settore privato, cresciuto del 10% nei tre anni precedenti

operai al lavoro mascherina foto d'archivio

Effetto Covid, trentamila assunzioni in meno nel 2020 in Sardegna
Studio ACLI: brusca frenata nel settore privato, cresciuto del 10% nei tre anni precedenti

Dal 2017 al 2019 la Sardegna aveva registrato una crescita di assunzioni nel mercato privato del 10%. Ma nel 2020 questa crescita si è fermata, per effetto del Covid, e il mercato privato ha rinunciato a quasi un terzo delle assunzioni attese: solo 66.000 contro le 99.000 del 2019. Lo rileva uno studio di ACLI Sardegna sulla banca dati messa a disposizione da Unioncamere-ANPAL, attraverso il sistema informativo Excelsior.

La metà delle persone che sarebbero state assunte senza la pandemia hanno qualifica o diploma professionale (-47%), ma mancano all’appello 1.500 laureati (-13%), 6.000 diplomati (-20%) e 7.000 lavoratrici/lavoratori senza titolo di studio (-24%). In termini di mancate assunzioni la Sardegna è al 4° posto nazionale, superata solo da Toscana, Umbria e Marche e subito prima di Basilicata, Emilia e Veneto: tutte regioni che hanno ridotto le assunzioni di più del 30% rispetto al triennio precedente.

“Le oltre 33mila persone assunte in meno nel 2020 si aggiungono a chi perderà il lavoro dopo lo sblocco dei licenziamenti”, dice il presidente di ACLI Sardegna, Franco Marras. “Serve un sistema di sicurezza e un piano di riqualificazione professionale, un paracadute sociale per almeno 50.000 persone nei prossimi mesi, e va predisposto subito, per evitare di infoltire le fila dei poveri”.

Franco Marras

I dati analizzati, spiega una nota dell’ACLI, si limitano al mercato del lavoro privato, e sono dunque più correlati alle condizioni reali dell’economia, depurati dai dati delle assunzioni nella pubblica amministrazione, dei contratti inferiori ai 20 giorni e delle forme di trasformazione, spesso elusive, dei contratti dello stesso lavoratore nell’ambito del medesimo sistema d’impresa. Questa “depurazione” motiva il rapporto 1:3 con i dati regionali ASPAL dello stesso periodo.

“Abbiamo analizzato il periodo dal 2017 al 2020”, dice Franco Marras. “L’andamento del numero di nuovi assunti (con qualsiasi tipologia contrattuale) era in costante crescita nel periodo 2017-2019 con un incremento di circa il 10% nel triennio e arrivando quasi a 100mila assunzioni nel solo 2019. Tale aumento riguardava in particolare coloro che possedevano una qualifica o un diploma professionale. Nel 2020 appare invece in maniera drammatica la contrazione dei nuovi assunti con circa 33mila persone in meno in totale”.

Sul piano delle competenze richieste dalle aziende in Sardegna, nel triennio 2017-19 solo un terzo è diplomato e meno del 10% laureato. Questo rapporto nel 2020 si rafforza a vantaggio di chi ha titoli di studio, che resiste meglio alla crisi del mercato con una riduzione delle assunzioni meno marcata. Di fronte alla pandemia, gli individui in possesso di una qualifica o diploma professionale sembrano essere i più sensibili alle variazioni nel mercato del lavoro: rispetto all’anno precedente si osserva addirittura un crollo di circa il 50%, anche se soffrono i diplomati (-20%) e i laureati (-13%).

Il raffronto con il dato nazionale porta ad una minore riduzione delle assunzioni (-26%) rispetto all’isola (-30%), anche se la crisi morde anche chi ha titoli di studio più elevati.

Guardando ai settori più colpiti dalla riduzione delle assunzioni in Sardegna, il turismo con un -42% conferma il indipendentemente dal titolo di studio.

Giovedì, 8 aprile 2021

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