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Crai 22 aprile - 5 maggio 2021
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“Rilanciamo il territorio con un parco fluviale attorno al Tirso”

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“Rilanciamo il territorio con un parco fluviale attorno al Tirso”
Proposta dell’associazione Atao ai sindaci di Oristano e Cabras. Appello ai cittadini

Un tratto del fiume Tirso – Foto Atao

Un parco fluviale nella parte finale del Tirso. A proporlo è l’Atao, l’Associazione civica per la tutela e la promozione del territorio.

“La pandemia del Covid-19 e il cambiamento climatico”, scrive in una nota il presidente Dario Cossu, “hanno risvegliato l’attenzione e la sensibilità dell’opinione pubblica nei riguardi dell’ambiente e del governo del territorio, facendoci percepire il legame simbiotico che corre tra essi e gli esseri viventi. È nello spirito di questa riscoperta sensibilità che questa associazione avanza la proposta per la realizzazione del parco fluviale del fiume Tirso, nella sua parte terminale (dal ponte grande alla foce, oltre 10 Km)”.

L’Atao chiama in causa i sindaci di Oristano e Cabras, Andrea Lutzu a Andrea Abis. “Tale proposta”, prosegue Cossu, “è rivolta, in primis, ai sindaci di Oristano e Cabras sotto la cui giurisdizione ricade l’area in oggetto e a tutti i cittadini, in particolare a tutti quelli che dedicano un po’ del proprio tempo libero praticando la camminata o la corsa lungo la pista pedo ciclabile da Sa Rodia a Torre Grande”.

“L’idea”, scrive ancora il presidente dell’Atao, “è nata a seguito di una recente passeggiata esplorativa lungo la riva destra del Tirso, effettuata per avere una visione aggiornata e reale della situazione lungo il fiume, percorrendo circa 10 chilometri. Fino agli anni Cinquanta sulle sponde dell’ultimo tratto del Tirso esisteva un habitat vegetazionale ampio e variegato costituito, oltre che dalla canna comune, dalle classiche piante del fiume: salice, tamerici, olmo, pioppo bianco e altri. Da quel tempo a oggi il fiume e le sue sponde hanno subito cambiamenti profondi: l’arrivo del trattore agricolo ha ampliato gli spazi dedicati alle colture provocando una riduzione della biodiversità botanica e animale e la conseguente alterazione dell’ecosistema fluviale”.

Dario Cossu

Tornare indietro per l’Atao è ancora possibile. “Oggi”, dice Cossu, “anche grazie al Covid-19, ci si sta rendendo conto che il rapporto che l’uomo ha costruito tra se stesso e l’ambiente naturale, con un uso esclusivamente antropocentrico, è autolesionista, poiché focalizzato esclusivamente sul beneficio economico immediato. La natura la si può governare solo obbedendole e rispettando le leggi e i complessi incastri tra le sue molteplici componenti. Realizzare il parco fluviale significherebbe fare un importante investimento produttivo sul territorio a beneficio della sua rinaturalizzazione e qualificazione con l’aumento delle aree verdi a vantaggio del benessere psicofisico dei cittadini”.

Il parco fluviale potrebbe essere, secondo l’Atao, un’opportunità di rilancio per l’Oristanese. “Gestire in modo intelligente e sostenibile le grandi potenzialità presenti nel nostro territorio”, sottolinea il presidente dell’associazione, “può diventare il volano dello sviluppo turistico e quindi economico della nostra comunità. Il parco fluviale sul Tirso va visto non solo nell’ottica della riqualificazione naturalistica, ma anche in quella economico-sociale, perché innescherebbe una serie di realtà produttive e occupazionali. Potrebbe dare vita a un’agricoltura qualificata e di nicchia (es. fragole) oltre a produzioni ortive specializzate con vendita diretta ai fruitori del percorso fluviale”.

Non solo. Si potrebbero organizzare attività didattiche, ma anche sportive. “Il parco fluviale”, prosegue l’Atao, “sarebbe un input straordinario per il turismo naturalistico che sta avendo uno sviluppo notevole in tutto il mondo, con la creazione di sentieri-natura per incentivare la conoscenza dell’habitat e con essa il rispetto e la tutela di esso. Camminare lungo il parco renderebbe le nostre passeggiate più piacevoli e rilassanti, accompagnate dalla musicalità naturale del canto dell’usignolo e del martin pescatore o dal battito d’ali dell’airone cinerino e delle gallinelle d’acqua. Sarebbe, inoltre, il luogo ideale per le scolaresche che potrebbero fare didattica sul campo. A potenziare il percorso naturalistico c’è poi l’acqua, il cuore del parco, quasi sempre placida, che permetterebbe di praticare la navigazione in canoa, tavole e piccoli barchini”.

La riscoperta della pesca sportiva potrebbe andare a braccetto con altre attività, come la promozione di itinerari da percorrere a piedi o in bici. “L’acqua del fiume”, dice Dario Cossu, “alimenterebbe pure varie forme di pesca sportiva, nel rispetto delle dovute regole, oltre l’osservazione e lo studio degli animali presenti per gli appassionati. Due fasce larghe 15-20 metri sulle sponde del fiume, coperte di verde, con camminamenti naturali per pedoni e ciclisti, dotati di servizi elementari, implementerebbero il valore e la produttività di quel territorio in modo esponenziale rispetto all’abbandono e all’uso che se n’è fatto finora”.

Per portare avanti il progetto del parco fluviale l’Atao chiama a raccolta i cittadini. “Questa associazione”, evidenzia il presidente Cossu, “è convinta della positività della proposta e si impegnerà a promuoverne la realizzazione chiedendo il sostegno dei cittadini, anche attraverso la raccolta di firme, nonché il coinvolgimento di associazioni ambientaliste, dei politici e sindacalisti, degli operatori del turismo, dell’agricoltura e del commercio e agli organismi istituzionali preposti al governo del territorio, affinché il parco diventi il ‘parco di tutti’. Unendo sinergicamente le forze, il parco sul Tirso, che a molti parrebbe un sogno, potrà diventare realtà”.

“L’associazione”, conclude l’Atao, “si propone, non appena la pandemia lo permetterà, di promuovere un pubblico incontro per illustrare la proposta del parco fluviale fluviale, con tutte le rappresentanze della nostra comunità”.

Venerdì, 2 aprile 2021

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3 Commenti a “Rilanciamo il territorio con un parco fluviale attorno al Tirso”

  1. Mondo 2 Aprile 2021 - 20:33

    Finalmente se ne riparla. È stato già studiato, progettato e proposto alla fine dello scorso decennio, cercare su Google “GreenLink”. Un progetto non capito e condiviso

    Rispondi
  2. Enrico 2 Aprile 2021 - 21:58

    Auguro un futuro splendido a questa iniziativa! (Ho però una grande paura: inciviltà diffusa che rovina tutto)

    Rispondi
  3. Jon 7 Aprile 2021 - 02:29

    Ottima idea, Tirso navigabile, come il Temo… Una grande opportunità …. Mahhh lo capiranno che questa può essere una grande risorsa turistica??
    Speriamo…

    Rispondi

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