Lavanderie e tintorie, incassi dimezzati nel 2020 e briciole come ristoro - LinkOristano
Prima categoria

Lavanderie e tintorie, incassi dimezzati nel 2020 e briciole come ristoro

In provincia di Oristano operano 34 aziende, di cui 19 sono artigiane

Lavanderie e tintorie, incassi dimezzati nel 2020 e briciole come ristoro
In provincia di Oristano operano 34 aziende, di cui 19 sono artigiane

La pandemia in Sardegna ha colpito duramente anche il sistema delle lavanderie e tintorie, che nel 2020 hanno visto fatturati dimezzati. Secondo i dati del’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, il comparto della lavanderia e pulitura di articoli tessili e di pelliccia conta 505 imprese registrate; il 56% (282 laboratori) sono imprese artigiane. In provincia di Oristano, le imprese artigiane sono 19 su un totale di 34.

Tutte queste attività nel 2019 avevano generato un fatturato pari a quasi 20 milioni di euro, circa 40mila euro in media ad azienda. I vari lockdown e le restrizioni del 2020 hanno fatto registrare minori ricavi per 10 milioni di euro (circa il 50% in meno).

“Il dimezzamento delle presenze turistiche”, spiegano il presidente e il segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Antonio Matzutzi e Daniele Serra, “associato a restrizioni sulla mobilità delle persone nell’anno della pandemia, ha influito sull’attività di ristoranti e alberghi e sull’utilizzo, e la relativa manutenzione, di capi di abbigliamento. Inoltre, il diffuso utilizzo di smart working e la cancellazione di eventi e cerimonie, ha ridotto l’utilizzo del vestiario di più elevata qualità, su cui viene richiesto un maggiore utilizzo dei servizi di pulitintolavanderia”.

“In questo momento così difficile per tutti noi, per la nostra Isola e il nostro Paese”, continuano presidente e segretario, “ribadiamo il ruolo fondamentale di questo comparto: non a caso, nel susseguirsi dei DPCM, queste attività sono sempre rimaste tra quelle autorizzate a operare. La manutenzione e la pulizia dei capi di abbigliamento sono servizi essenziali e l’attività delle lavanderie assume un ruolo professionale strategico nella sanificazione e nel contenimento del contagio, come certificano alcune recenti ricerche”.

Poi c’è il problema dei vari sostegni e ristori, che poco hanno supportato questo comparto. “Dopo l’esclusione dal decreto ‘Ristori ter’, che aveva però contemplato altre tipologie di imprese escludendo quelle artigiane”, ricordano da Confartigianato Imprese Sardegna, “avevamo riposto molte speranze nel decreto ‘Sostegni’, che prometteva, tra le altre cose, il superamento dei codici ATECO. Purtroppo non è andata come ci potevamo aspettare: con le regole adottate, infatti, se facciamo una simulazione su un nostro laboratorio artigiano, che fino al 2019 aveva un fatturato annuo di circa 40mila euro e che nel 2020 ha visto ridurlo a 20mila, questo riceverà circa duemila euro di ristoro”.

Daniele Serra

Antonio Matzutzi

Oltre alla crisi da Covid19, il settore soffre la presenza di attività che lavorano, troppo spesso, nei coni d’ombra della legalità e della libera concorrenza del mercato. “Se le lavanderie tradizionali sono chiamate a rispettare una lunga serie di vincoli e di requisiti professionali e ambientali, oltre agli oneri burocratici e alle autorizzazioni per l’attività imprenditoriale svolta”, riprendono Matzutzi e Serra, “le lavanderie self-service, invece, dovrebbero limitarsi all’attività commerciale di noleggio di lavatrici e attrezzature professionali. Il lavoro, poi, spetterebbe al cliente, che non potrebbe avvalersi dell’aiuto dello staff. Il condizionale è d’obbligo, però, perché troppo spesso questo non avviene”.

Per questo motivo, Confartigianato sta chiedendo da tempo maggiori controlli e una distinzione netta ed univoca di due attività, divise da un confine fin troppo facile da eludere.

“Ci auguriamo tutti che con l’arrivo dei vaccini, col diminuire dei contagi”, concludono Antonio Matzutzi e Daniele Serra, “tutte le attività riprendano a lavorare, per la salute delle nostre imprese e per l’economia del nostro territorio”.

Sabato, 27 marzo 2021

commenta