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Prendersi cura degli altri nella pandemia, al lavoro ma anche con la musica

Monia Brundu, operatrice sanitaria di Cabras, racconta la passione per il canto

Monia Brundu canta la cover di Arisa Potevi fare di più

Prendersi cura degli altri nella pandemia, al lavoro ma anche con la musica
Monia Brundu, operatrice sanitaria di Cabras, racconta la passione per il canto

Monia Brundu mentre canta “Potevi fare di più” di Arisa – Foto presa dal videoclip

Aiutare gli altri, sul lavoro ma anche con le proprie passioni. Monia Brundu, 40 anni, originaria di Cabras, da quindici anni è impegnata come operatrice sanitaria in una residenza assistita a Flumini di Quartu. Tanti anni lontana da casa: ci torna solo qualche volta per salutare i propri cari.

In questo anno difficile per tanti che fanno il suo lavoro, la musica l’ha salvata, oltre a farle compagnia. Perché nella vita Monia – oltre a prendersi quotidianamente cura dei suoi pazienti – canta, scrive e fa musica: anche questo è un modo per aiutare gli altri, farli sentire meno soli.

“Durante il primo periodo della pandemia”, racconta Monia, “i colleghi, bardati e irriconoscibili, dietro le proprie tute scrivevano frasi di canzoni e cantanti famosi. Un modo per farci compagnia e dare un messaggio anche ai nostri pazienti. Io ho scritto il titolo di una mia canzone, ‘Unicamente noi’, anche perché in questo periodo bruttissimo siamo spesso soli, con le nostre uniche forze”.

Monia Brundu con la tuta protettiva nella Rsa in cui lavora

In reparto, alcuni pazienti le dicono che la sua voce ricorda quella di Iva Zanicchi. Lei risponde con un sorriso, e quando può ne approfitta per cantare insieme a loro e ai suoi colleghi, seppure a distanza.

Proprio in questi giorni, sulla sua pagina Facebook Moniasing, ha condiviso – con successo – la sua versione di “Potevi fare di più”, la canzone interpretata da Arisa per il Festival di Sanremo, scritta da Gigi D’Alessio. “Non è la prima volta che registro e pubblico delle cover”, racconta Monia Brundu, “però con quest’ultima è stato diverso: amore a primo ascolto. Non appena l’ho sentita, ho voluto subito studiarla. Marco Cossu, uno degli insegnanti della scuola di musica che frequento, in neanche un giorno ha fatto la base al piano, abbiamo realizzato il video e poi l’ho pubblicata”.

Monia aveva iniziato a cantare a soli 18 anni, nel coro della chiesa, per poi entrare a far parte, insieme a suo fratello, del coro polifonico “G. P. da Palestrina” di Cabras. “Non ho mai studiato canto”, racconta, “anche perché non potevo permettermelo. Gli unici insegnamenti che ho avuto sono stati grazie al coro polifonico. Quando invece ho iniziato a lavorare, sono riuscita a risparmiare qualcosa e permettermi finalmente di prendere lezioni di canto, dal mio maestro Lorenzo Cuscusa della Voice Power a Selargius”.

In tutto questo periodo, sono stati diversi i video e le cover interpretate da Monia: da “Someone Like You” di Adele (il cui video è stato girato proprio a Cabras, nel suo paese natale) fino a “Tutto ha una spiegazione” di Laura Bono, cover attualmente in gara nel concorso “Le olimpiadi di canto festival”, dove al momento è sesta su venti rimasti in corsa. “In totale eravamo ben 169 interpreti”, racconta sempre Monia, “quest’estate si decreteranno i primi tre posti. Vince chi ha più visualizzazioni e like”. 

Non solo cover però. Monia Brundu scrive e compone anche canzoni sue: “Unicamente noi” è stata il suo primo inedito. “Parla di me”, spiega sempre Monia, “è un dialogo introspettivo con me stessa, racconto come lotto per essere ciò che vorrei e il mio desiderio di abbattere dei muri che forse io stessa ho innalzato. Il video è stato girato in realtà tre anni fa ma solo da un anno è stato pubblicato su YouTube. Il riarrangiamento del brano è stato fatto da una casa discografica, la Nuvole e Sole di Milano“.

Monia Brundu

Al momento, Monia Brundu sta lavorando a un progetto musicale sul diabete. “Avevo cominciato prima ancora che iniziasse la pandemia”, racconta, “purtroppo abbiamo dovuto interromperci. Sono diabetica e con la mia musica vorrei dare voce a chi come me soffre di questa malattia”. Per il resto Monia continua a cantare, fare cover, incidere e scrivere canzoni, tra un turno e l’altro di lavoro, in attesa anche lei di poter tornare a fare musica dal vivo, anche con l’orchestra “Alessio dei Vertigo”.

“La musica non si ferma mai”, conclude Monia, “è il motore del mondo, accompagna ogni tipo di emozione: rabbia, dolore, tristezza ma anche gioia e speranza!”

Giovedì, 11 marzo 2021

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