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Si va a cena al ristorante, dopo tanti mesi di cucina casalinga

Affari in zona bianca? Parlano i gestori di alcuni locali di Oristano e provincia

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Si va a cena al ristorante, dopo tanti mesi di cucina casalinga
Affari in zona bianca? Parlano i gestori di alcuni locali di Oristano e provincia 

Ristorante – Immagine simbolica

Dopo quasi cinque mesi di stop, i ristoranti possono apparecchiare i tavoli anche per cena. Nell’isola, secondo le nuove disposizioni che regolano la zona bianca, si può mangiare fino alle 23 (e per i bar saracinesche alzate fino alle 21). Ma come vanno questi primi giorni di servizio serale? Lo raccontano i gestori di alcuni ristoranti dell’Oristanese.

“Si intravede uno spiraglio di luce”, dice Maurizio Firinu, titolare del ristorante pizzeria Cocco e Dessì di Oristano. “Finora stiamo andando a rilento e lavoricchiando. Sicuramente è ancora troppo presto per capire come sarà l’andamento generale e per ora non possiamo di certo definirci contenti. Però, già da questo fine settimana abbiamo diverse prenotazioni e quindi siamo fiduciosi”.

Prenotazioni per il weekend in arrivo anche al ristorante pizzeria Cibò Qibò di Terralba. “Per sabato e domenica abbiamo già diversi tavoli prenotati”, conferma Pina Saba, che insieme ai fratelli gestisce il locale. “Martedì eravamo chiusi e lunedì non abbiamo avuto un grande movimento, ma siamo comunque fiduciosi per questa apertura serale che ci consente di lavorare di più. Finora si è lavorato bene a pranzo durante il weekend mentre in settimana, in generale, abbiamo avuto meno prenotazioni per quella fascia oraria, ad eccezione di qualche pranzo di lavoro”.

“La chiusura entro le 23 non ci spaventa”, aggiunge sempre Pina Saba. “Se da una parte è vero che le persone qui da noi sono abituate a cenare tardi, dall’altra parte questa nuova soluzione potrebbe creare nuove abitudini, convincere i nostri clienti a cenare prima. Per il resto, non possiamo che augurarci di durare il più a lungo possibile in questa zona bianca e incrementare il lavoro, anche perché la paura di chiudere di nuovo tutto e tornare indietro non ci lascia”.

Dello stesso parere, ma sempre con una buona dose di ottimismo, anche i titolari del ristorante pizzeria braceria Era Ora di Arborea. “Anche se non abbiamo visto un grandissimo movimento in questi primi giorni”, racconta Silvia, la figlia della titolare del locale, Marcella Frau, “abbiamo ricevuto varie prenotazioni per il fine settimana e questo ci rincuora. Finora tutte le misure di sicurezza – il distanziamento, le lampade che rigenerano e permettono il cambio dell’aria, e ora anche la chiusura entro le 23 – ci hanno permesso di lavorare, nonostante tutto. Sicuramente siamo contenti, anche per noi questo è un piccolo passo. Speriamo di continuare così”.

C’è poi chi invece ha ripreso il servizio cena in maniera ottimale. “Abbiamo iniziato con il botto”, dice Letizia Coa del ristorante Sa bell’e cabrasa di Cabras e di Sestante a Torre Grande. “La riapertura serale è iniziata ieri e ci riteniamo soddisfatti. Per questo fine settimana abbiamo già tante prenotazioni per entrambi i locali e devo dire che, nonostante la limitazione d’orario e le misure di sicurezza, sia da parte nostra e sia dai nostri clienti c’è stato sin da subito il rispetto delle misure di sicurezza. Abbiamo avuto solo qualche problema a far capire che non possiamo fare grandi tavolate: in quattro al massimo, come prevede la legge. Ma a parte questo, tutti si sono rivelati molto comprensivi e disponibili. La voglia di tornare a una possibile normalità è tanta, quindi restiamo ottimisti e speriamo per il meglio”.

Un po’ più cauto, anche perché la riapertura serale è di pochi giorni, è il gestore del ristorante dell’Hostel Sa Rodia di Oristano. “È ancora troppo presto per esprimerci”, dice Marcello Pulisci. “Non abbiamo registrato ancora un movimento maggiore di clientela o un aumento delle prenotazioni. C’è anche da dire che, specialmente nel fine settimana, le persone sono ora forse più portate a scegliere locali in centro città o vicino al mare”.

“Restiamo fiduciosi anche noi”, aggiunge Pulisci, “continuiamo a lavorare, specialmente a pranzo con i clienti interni all’hotel, oltre a qualche esterno. Vedremo che cosa succederà poi. Una cosa però è certa: il nostro settore è stato fortemente penalizzato e riprendersi non è facile. Chi aveva i soldi prima della pandemia li ha anche ora, mentre chi era già in difficoltà adesso lo è ancora di più. Bisogna quindi pensare a ricostruire prima di tutto l’intero settore economico, ricostruirlo con ristori e aiuti dal Governo. Da soli è difficile”.

Giovedì, 4 marzo 2021

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