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Stop alle auto per salvare le dune tra Torre Grande e la foce

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Stop alle auto per salvare le dune tra Torre Grande e la foce
L’Associazione civica di Cabras propone l’installazione di sbarramenti sulla strada

Le dune di Torre Grande – Foto GriG

Sbarramenti per le auto e sistemazione della strada dissestata che dal pontile di Torre Grande conduce alla foce del Tirso. Sono gli interventi d’emergenza suggeriti a Cabras dall’Associazione Civica per la tutela e la promozione del territorio e oltre: solo così si potrà salvare il complesso dunale Torre Grande – foce del Tirso, in attesa di soluzioni definitive. La proposta è stata inviata ai sindaci di Oristano e Cabras, alla Soprintendenza per la tutela del paesaggio e alle associazioni ambientaliste Italia Nostra, Wwf e Lega Ambiente.

L’Associazione di Cabras, guidata dal presidente Dario Cossu, ha anche annunciato l’intenzione di programmare alcune giornate ecologiche per ripulire l’area dai rifiuti.

Secondo quanto osservato dai referenti dell’associazione, dopo un attento monitoraggio, l’ampia fascia costiera dunale che, partendo dalla vecchia colonia di Torre Grande – tra i bordi della pineta e la spiaggia – arriva fino alla foce del fiume Tirso, si trova in uno “stato di degrado e di saccheggio a cui essa è sottoposta dal continuo e persistente passaggio dei mezzi motorizzati”.

“Ciò avviene da moltissimi anni nell’indifferenza generale sia dei due Comuni di Oristano e Cabras, nel cui ambito territoriale essa è compresa, che degli organi istituzionali preposti al controllo e alla tutela (Corpo forestale e Ufficio per la tutela del paesaggio), come pure delle associazioni ambientaliste presenti e operanti nella provincia di Oristano”, denuncia l’associazione guidata da Dario Cossu. L’area “per la sua valenza ecologico-paesaggistica, oltre che vegetazionale, merita ben altro che essere sottoposta al saccheggio dei mezzi motorizzati che al suo interno hanno tracciato un fitto reticolo di piste sia in senso longitudinale che trasversale, eliminando la vegetazione e modificando la morfologia dunale con grave pregiudizio dell’ecosistema per la conseguente accelerazione del processo di erosione marina già in corso”.

“Il problema del danneggiamento dunale risale molto indietro nel tempo – circa 50 anni fa –: iniziò con l’insediamento dei casotti ,dei quali restano ancora tracce di pavimentazione”, spiegano dall’Associazione civica di Cabras. “Ma ciò che sorprende e suscita indignazione è che di tale degrado è a conoscenza il Comune di Cabras, che nel 1978 mandò la ruspa per la demolizione dei casotti di Foxi, colpiti da ordinanza bloccata in extremis dal prefetto del tempo per motivi di ordine pubblico. Ricordiamo pure che il Comune di Oristano – sindaco Angela Nonnis – nel 2009 fece predisporre dall’ufficio tecnico il P.U.L. sull’intera area, supportato da un ampio e dettagliato studio tecnico del dott. Carlo Poddi. Come pure va ricordato l’intervento di denuncia della distruzione dunale dell’associazione “Gruppo di Intervento Giuridico” del luglio 2011”.

“Sono passati diversi lustri dagli interventi citati, per fermare il saccheggio di questo pregevole sito ambientale, ma finora non c’è stato alcun intervento concreto”, concludono dall’associazione. “Oggi la situazione è peggiorata, per cui questa Associazione sollecita le amministrazioni comunali di Oristano e di Cabras ad un intervento urgente per fermare la distruzione di questo importante habitat e, contestualmente, rivolge un appello ai cittadini, alle associazioni che hanno a cuore l’ambiente, agli organi di informazione per un sostegno consapevole e operativo al fine di salvare il complesso dunale Torre Grande – foce del Tirso”.

Martedì, 23 febbraio 2021

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14 Commenti a Stop alle auto per salvare le dune tra Torre Grande e la foce

  1. Vairus 23 Febbraio 2021 - 14:11

    Ma certo. Però si devasta la pineta per l’ormai noto campo da golf al quale non ci si oppone

    Rispondi
  2. Lallo 23 Febbraio 2021 - 16:01

    Tutte baggianate per dare libero spazio per costruire campi da golf e buttare fuori la gente dalla pineta e privatizzare il tutto, se ne accorgono dopo 50 anni di queste strade in mezzo alle dune, cesss fanno ridere

    Rispondi
  3. Cittadino 23 Febbraio 2021 - 19:22

    Forse qualche controllo non guasterebbe. Sbarre in alluminio per bloccare moto e auto, ed invece tutti dentro. Sporco all’accesso senza nessun rispetto per la natura. Controllo assiduo e lavorare

    Rispondi
  4. Oristanese controcorrente 23 Febbraio 2021 - 20:39

    Nessun tentativo di distogliere i cittadini dal maltrattamento di quella zona sarà un fallimento. Troppa maleducazione diffusa la fanno da padrona.

    Rispondi
  5. Giovanni 23 Febbraio 2021 - 22:03

    Con qualche sanzione adeguata gli passerebbe la voglia di usare la macchina in posti che devono essere fruibili a solo a piedi… senza contare chi va a mangiare lì e butta i sacchetti sulle dune … vergognosi e incivili…
    Ma senza controlli e sanzioni chi ha paura?

    Rispondi
  6. gentile 24 Febbraio 2021 - 08:02

    Questa famosa associazione (?) avrebbe dovuto svegliarsi prima, quando il Comune di Oristano ha dato il permesso all’IVI Petrolifera di distruggere l’intera zona.

    Rispondi
  7. Sissi 24 Febbraio 2021 - 12:14

    Deve arrivare un’associazione di Cabras per segnalare questo già ben noto problema?? Gli oristanesi se ne fregano; se ne fregano talmente tanto che pur di avere la macchina attaccata al didietro preferiscono demolire sbarre, dune, alberi e tutto ciò che gli impedisce di passare; distruggono tutto, fanno i loro porci comodi, campeggiano abusivamente e poi abbandonano i rifiuti.

    Rispondi
  8. Giancarlo Fadda 24 Febbraio 2021 - 14:23

    Le competenze amministrative nella foce del Tirso sono del Comune di Cabras. Quindi ha fatto bene Dario Cossu a intervenire come presidente dell’associazione.

    Rispondi
  9. Felix 24 Febbraio 2021 - 14:34

    Intanto i cabraresi vanno al buio a gettare i rifiuti nelle stradine della pineta , poi non si impiccino del nostro territorio ! Ci pensa il comune di oristano alla pineta e stradine adiacenti e ci sono anche i controlli , non sono assidui ma ci sono , e vi ricordò che da sempre le auto entrano nelle stradine interne e io non vedo tutto questo disastro che millantano ! E solo Publicitaria mer mettersi in mostra !! Parlano questi di cabras che hanno voluto l’area marina protetta e a causa di questa ricordatevi tutti bene !! Che non ci stiamo godendo in vita più il catalano ! Una parte di isola interdetta Anna navigazione e balneazione. Tratti di mare inaccessibili ! E chi viene sorpreso grosse multe e denuncia ! Quindi vogliamo continuare a privarci in vita di tutto ??? Vedete voi !! E il comune di cabras con le sue associazioni restino fuori dalla nostra pineta e dalle nostre strade ! Pensino a togliere i vincoli paesaggistici e eliminare aria Marina protetta .

    Rispondi
    • Calamasciu 3 Marzo 2021 - 23:21

      Bella idea, abbasso l’Area marina protetta, così i ricciai finiranno la devastazione dell’ecosistema e della pesca professionale. Eliminiamo i vincoli paesaggistici e costruiamo tante Funtana Meiga in tutta la costa del Sinis! Che bello spettacolo sarebbe, talmente bello che nessuno ci metterebbe più piede. Se tutti la pensassero come te, questi posti stupendi non esisterebbero più da tempo, è proprio perchè sono così relativamente intonsi che attirano turisti. Cerca di aggiornarti e di uscire dalla piccola bolla di esistenza dove ti sei relegato, il mondo è grande!

      Rispondi
  10. Emanuele 24 Febbraio 2021 - 18:31

    La foce del Tirso è area amministrativa del comune di Cabras. Bisognerebbe farne una di strada e cancellare le piste sulle dune…

    Rispondi
  11. Sardus 26 Febbraio 2021 - 20:28

    Bisogna far intervenire il sindaco di Cabras col suo esercito di Vigili urbani. Almeno ci sarà da ridere.

    Rispondi
  12. Nazio 27 Febbraio 2021 - 14:46

    La strada esiste già da tempo ed è all’esterno della pineta e di consguenza fuori dalle dune. Basterebbe non far circolare le auto e le moto all’interno della pineta

    Rispondi
  13. Valter Castangia 1 Marzo 2021 - 19:40

    Giusto non far circolare nella pineta e nella strada interna che parte dal piazzale del pontile, ma anche giusto sistemare la strada che porta alla foce in modo che anche qualche pescatore sportivo possa fruire del posto. Basta poco, credo sulo un poco di civile educazione.

    Rispondi

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