"Restauri a Cabras". Anche il Psd'Az contro il trasferimento dei Giganti - LinkOristano
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“Restauri a Cabras”. Anche il Psd’Az contro il trasferimento dei Giganti

"Scelta unilaterale e inopportuna quella della Soprintendenza"

Gigante coricato

Restauri a Cabras”. Anche il Psd’Az contro il trasferimento dei Giganti
“Scelta unilaterale e inopportuna quella della Soprintendenza”

Il “Gigante coricato”

Nessun trasferimento dei Giganti di Mont’e Prama e dei modelli di nuraghe. Al contrario, i lavori di restauro devono avvenire a Cabras e non a Cagliari, come vorrebbe la Soprintendenza ai Beni culturali. Lo dicono unanimemente i consiglieri regionali del Partito Sardo d’Azione. Franco Mula, Piero Maieli, Stefano Schirru, Nanni Lancioni, Elena Fancello, Giovanni Satta e Fabio Usai hanno firmato una mozione presentata ieri in Consiglio.

Il gruppo sardista ritiene necessario che sia coinvolto anche il Centro di restauro di Li Punti di Sassari nel processo di gestione, recupero e restauro delle statue e degli ultimi ritrovamenti. Questo perché lo stesso Centro, sotto il coordinamento della Soprintendenza per i Beni archeologici di Sassari e Nuoro, ha già eseguito, in precedenza, il restauro dell’intero complesso statuario, precisamente tra il 2007 e il 2011, grazie al finanziamento del Ministero dei Beni e delle attività culturali e della Regione Sardegna.

Stefano Schirru (Psd’Az) – Foto Facebook

“Il trasferimento dei Giganti di Mont’e Prama”, si legge sempre nella mozione, “dal sito storico e naturale del ritrovamento, ovvero la città di Cabras, arrecherebbe un grave danno alla comunità che nel corso degli anni si è dotata di numerose strutture ricettive, creando occasioni occupazionali importanti che verrebbero ulteriormente compromesse in un momento difficile come questo, già caratterizzato da una profonda crisi economica”.

“Al fine di rilanciare l’economia del territorio di Cabras”, aggiungono i consiglieri sardisti, “è necessario attivarsi affinché le sue ricchezze restino nella loro sede originaria e quindi che i reperti vengano restaurati e valorizzati nel luogo del loro ritrovamento, rappresentando essi stessi un attrattore straordinario e un grande potenziale non solo dal punto di vista culturale, ma anche economico”.

A giudizio del gruppo Psd’Az, la decisione della Soprintendenza sulla realizzazione del restauro dei Giganti in un sito diverso da quello d’origine è “unilaterale e inopportuna, tenuto inoltre conto del fatto che, costituendo i beni archeologici un corpo unico e indiviso con il sito di appartenenza, devono essere restaurati in loco, così come ribadito dallo stesso restauratore, professore Roberto Nardi, che ha diretto il progetto di conservazione e restauro archeologico, divenuto un successo mondiale e certificato col premio europeo per il patrimonio culturale Europa Nostra Awards”.

Mercoledì, 10 febbraio 2021

 

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