Pronto soccorso: pazienti in attesa anche 12 ore in ambulanza
Problemi con la fornitura dei reagenti per i tamponi rapidi
Ambulanze in coda al Pronto soccorso di Oristano
Nuove lunghe attese e nuovi disagi, per quanti arrivano al Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano. Da qualche giorno al laboratorio analisi scarseggiano le scorte dei reagenti necessari a processare i tamponi antigienici rapidi, a cui devono essere sottoposti tassativamente tutti i pazienti in arrivo, come stabilito da una precisa direttiva dell’ATS. Esclusi i pazienti in codice rosso, per ogni accesso viene eseguito così un tampone molecolare, il cui esito è però disponibile anche dopo 12 ore. Un’attesa che i pazienti sono costretti a trascorrere dentro le ambulanze, se trasportati con il 118, o nelle loro auto, se arrivati autonomamente.
E così si assiste nuovamente al triste spettacolo delle ambulanze ferme per ore, all’ingresso del Pronto Soccorso. Una situazione insostenibile, per pazienti ma anche per i volontari di soccorso come denuncia uno di loro, impegnato nel servizio del 118: “Non è possibile imporre attese così lunghe a persone spesso sofferenti e con necessità di un ricovero o di un’intervento chirurgico”, lamenta. “Attese insostenibili anche per noi volontari, costretti ad attendere al freddo e per ore l’esito del tampone, considerato che non possiamo dividere con il paziente trasportato lo stretto spazio dell’ambulanza. Da aggiungere che ognuno di noi si rende disponibile per un numero di ore definito, dopo le quali deve andare al lavoro o riprendere le altre occupazioni. Da qui l’abbandono di diversi volontari impegnati nelle associazioni di soccorso”.
Da aggiungere che le ambulanze inattive e ferme per ore davanti al Pronto Soccorso, lasciano il servizio sguarnito perché non disponibili per altri interventi. Una difficoltà che ha anche un costo elevato. Le ore trascorse dalle ambulanze davanti al Pronto soccorso, se eccedenti rispetto ai turni programmati, vengono retribuite dall’Areus con tariffe ben superiori rispetto a quelle previste dalle rispettive convenzioni.
Lunedì 25 gennaio 2021
Capisco perfettamente il problema e ribadisco: è una vergogna, nessuno interviene?
Sono stata al pronto soccorso la settimana scorsa. Dalle 16 del pomeriggio alle 6 e mezzo del mattino con un braccio rotto. Alle 4 e mezzo del mattino mi è stata fatta una lastra, alle 6 e mezza sono stata rimandata a casa e fatta tornare alle 8 e 30. Insieme a me tante altre persone. Una vergogna, davvero.
Ancora ci rissiamo ma quando finirà tutto questo Casino ? Vergognosooooo
Ho avuto la sfiga di recarmi al pronto soccorso la settimana scorsa. Ho atteso dalle sedici del pomeriggio fino alle sei e mezza del giorno dopo, per poi essere rimandata a casa e essere costretta a tornare due ore dopo. Molte di queste ore le ho passate fuori al freddo, insieme a tante altre persone con problematiche più o meno gravi. La situazione è drammatica. Nel mio cuore spero che tutto questo disagio finisca presto. Poveri noi.
ma i geni in regione ribadisco che non siamo da zona arancione…e con loro altri sfigati locali
E poi ci domandiamo perche siamo in zona arancione …..
sarebbe interessante vedere quanto resisterebbero i “lor signori” nell’aspettare oltre 12 ore per una visita e subendo disagi vari…perchè una cosa è parlare senza aver provato mentre è diverso quando si toccano con mano certe situazioni….
Arancione o no. È la sanità che funziona male. Danno precedenza ad altro solo per i loro interessi politici e questo è un dato di fatto… POLITICA. SOLDI. DENARO. Poi?…