Coronavirus: in Sardegna scatta la zona arancione, ecco cosa cambia
Nuova classificazione dal Ministero per il peggiorare della situazione
La Sardegna torna in zona arancione, com’era nelle vacanze di Natale.
Da quanto apprende l’Agenzia Italia il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, sta per firmare due nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domenica 24 gennaio.
Passa in area arancione la regione Sardegna. La regione Lombardia in seguito alla relazione tecnica dell’ISS passa da area rossa ad area arancione.
L’aggravarsi nell’isola dell’emergenza coronavirus ha portato a questa classificazione che fa scattare una serie di norme di comportamento e il ripristino di limitazioni e divieti, ai quali nei giorni scorsi non avevamo dovuto sottostare dopo i limiti, invece, del periodo natalizio.
Venerdì, 22 gennaio 2021
Ecco il risultato dei pranzi, degli spuntini e delle cene clandestine.
Complimenti a chi ha festeggiato le festività assieme a decine di altre persone!!
Non avete il minimo rispetto per tutti gli imprenditori che, a causa del vostro menefreghismo, saranno costretti a chiudere.
No, i contagi sono diminuiti non aumentati. Sono crollati questa settimana.
Questo è un atto di prepotenza del governo.
I pranzi e cene non hanno fatto aumentare niente, non si può criminalizzare la gente perché si comporta da esseri umani. Libertà e diritti non sono crimini.
La cosa peggiore del governo e dei media è stata quella di aver fatto credere che la colpa sia nostra, mettendo i cittadini gli uni contro gli altri, creando gli untori e i delatori.
D’accordo con lei.
Vivere NORMALMENTE non è una colpa ma un sacrosanto diritto. La libertà non può venir meno, in nessun caso. Questo cambio di colore mi pare un volersi solamente accanire, queste prepotenze non vanno accettate.
Mi riferivo a Plinio.
Signor Plinio,
Purtroppo non le è chiaro un dettaglio fondamentale.
l’ISS ha preso questa decisione per via dell’incompletezza dei dati.
In parole povere la regione non riesce a stare al passo con i tamponi e i dati che vengono forniti quotidianamente non sono attendibili.
Assolutamente no, gli unici parametri non in linea sono la % dei posti occupati in intensiva, 31%, e la presenza di un focolaio in un ospedale di Sassari; tutti gli altri parametri sono in grande e netto miglioramento. L’assurdo è che lunedì a Sassari apre un nuovo reparto di intensiva con 30 posti letto … Allora il governo fa le cose “male”
Signor Roberto, tutto ciò che dice lei è corretto però l’Istituto Superiore di Sanità ha bacchettato la Sardegna, che continua a non fornire dati completi e aggiornati. Lo ha ripetuto più volte ma il nostro caro presidente non ha posto rimedio al problema.
Detto questo, spero che la situazione migliori al più presto, che ci siano sempre meno contagi in tutta Italia e io possa ricominciare a giocare a carte con i miei amici più cari.
Un abbraccio
Assolutamente vero… Concordo pienamente…
Sono d’accordo con lei signor Severino
Dovevano farlo prima non aspettare che i contagi sarebbero risaliti
Mi spiace, ma mi pare giusto, a Oristano ormai sembrava tutto finito!!
Prima che i contaggi erano numerosi la Sardegna era zona gialla e sarebbe stata da arancione,ora che i contaggi sono scesi sara zona arancione, questo governo non ne capisce una beata mazza di quello che deve fare.
Severino giustissimo. Tanta gente dovrebbe essere richiusa per forza, visto che non vuole capire. Tutto questo grazie agli incivili privi di buon senso e rispetto degli altri. Complimenti, speriamo capiate quando il virus arriverà.
Pienamente d’accordo con lei, purtroppo c’è troppa gente che non osserva le regole.
CS Oristano
Dovevamo aspettarcelo da un momento all’altro, perché il nostro ass alla sanità non è all’altezza di gestire la sanità.
Ma c’è una cosa che non capisco. Nei ristoranti e nei bar si può distanziare facilmente, i posti son contati. Perché chiudere? Poi vai a fare la spesa o in un negozio di abbigliamento e siamo tutti ammassati. Ma almeno nel settore del ristoro la distanza viene rispettata eppure sono i più penalizzati.
Cittadino:
Nei negozi – che siano alimentari o abbigliamento – si usa la mascherina, nei bar e ristoranti non si usano, non si rispettano le distanze e neanche i camerieri usano correttamente le mascherine.
Se prova a passare in via De Castro vedrà tavolate da 7/8 persone, camerieri che se ne fregano e gestori ancora peggio.
Stanno raccogliendo quello che hanno seminato.
I bar vanno chiusi, forse così imparano a comportarsi.
completamente d’accordo con lei i bar non sanno lavorare
State riducendo l Italia al collasso, per i soli dispetti del governo.
E facile parlare …pranzi abusivi o queste cose e dare sempre le colpe agli altri…viviamo in uno stato di polizia dove vengono a mancare i diritti inviolabili dell’ uomo.questa e’ una cosa in ammissibile e soprattutto perché non si muovono a prendere questo virus con la medicina e vaccinarci..non a chiudere la gente come bestie …lo stato di deve assumere le proprie colpe perché e solo colpa loro di tutta questa situazione,xké hanno fatto finta di niente appena si era manifestato il virus…e cmq noi abbiamo perso la nostra libertà e ormai non l acquisteremo mai più…
Signor Severino approvo in pieno ogni singola parola da lei espressa… purtroppo i sacrifici di molti vanno al macero per i bisogni (assolutamente non primari) che altri devono per forza sfogare ( visite parenti, pranzi, cene, feste di compleanno e spuntini vari)! Parecchie persone stanno dimostrando superficialità e menefreghismo nei confronti della società tutta… se tutti ci fossimo comportati secondo le regole adesso tutti i commercianti/ristoratori potrebbero lavorare…. ricordiamo che il virus viaggia con le nostre gambe, non è solo responsabilità del Governo, ma è soprattutto nostra responsabilità proteggerci e proteggere gli altri.
Ha pienamente ragione, signora Carla!
La colpa è delle persone non del governo.
Se si rispettavano le regole al posto di fare i fighi con aperitivi, birre pranzi e spuntini non eravamo a questo punto.
I primi da chiudere sono i bar ma per almeno 3 mesi.
Non riesco a capire se l’indice Rt in Italia è superiore a 1 mentre in Sardegna è 0,95, perché da zona gialla passiamo a zona arancione? Ok la cosiddetta Fondazione Gimbo da l’indice del 31% di incidenza sui reparti di terapia intensiva, cioè dell’1% superiore a quello stabilito in 30, forse considerano la Sardegna terra di untori? Penso che gli aumenti dei casi non siano dovuti a assembramenti nei bar, nei ristoranti o nelle scuole e nemmeno nei pranzi natalizi o di Capodanno, ma piuttosto a qualcuno che senza mascherina, senza osservare le distanze e senza igienizzarsi continua a credere che il covid sia una semplice influenza. Apriamo i ristoranti che hanno speso fior di euro per adeguarli alle norme così come i bar,palestre, musei, ecc. e applichiamo maggiori controlli nei supermercati, nei negozi di abbigliamento dove le distanze non sono osservate e l’igienizzazione è all’acqua di rose.
Nei grandi market assembramenti davanti ai banchi del pesce e dei salumi, per non parlare dei gruppi di ragazzini senza mascherina nel centro…..ma la vigilanza DOVE È??? Ha ragione signor Severino… È colpa nostra non del governo…
Dovremo essere in lock down e c’è ancora gente che si lamenta della zona arancione. Italia degli asini
Arrivato Crisanti per aiutare la Sardegna con i test ed ecco che ritorniamo in zona arancione.
Sarà mica stato mandato da qualche pliticuccio?