Progressisti: "L'ambiente è il futuro, mai scorie in Sardegna" - LinkOristano

Progressisti: “L’ambiente è il futuro, mai scorie in Sardegna”

I consiglieri regionali bocciano l'ipotesi: "Attenti al ricatto degli incentivi"

Nucleare

Progressisti: “L’ambiente è il futuro, mai scorie in Sardegna”
I consiglieri regionali bocciano l’ipotesi: “Attenti al ricatto degli incentivi”

Tra le prime reazioni alla notizia sulla Sardegna fra le aree adatte allo stoccaggio delle scorie nucleari c’è quella del Gruppo Progressisti in Consiglio regionale: “Il nostro no a qualunque ipotesi veda coinvolta la Sardegna in questa direzione è netto e deciso. Lo abbiamo sempre detto, come cittadini sardi prima e come rappresentanti delle istituzioni poi. Lo ribadiamo anche oggi che arriva l’ufficialità da parte del Governo su 14 zone nell’isola potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale».

«La Sardegna si presenta con caratteristiche ambientali uniche», sottolineano Francesco Agus, Laura Caddeo, Diego Loi, Maria Laura Orrù, Antonio Piu, Gianfranco Satta, Franco Stara e Massimo Zedda, «e il nostro futuro in termini di sviluppo sono l’ambiente e la sua valorizzazione. Sarebbe un controsenso nella regione che paga il costo energetico più alto per imprese e famiglie ospitare depositi di scorie e l’economia turistica e agroalimentare sarebbe indebolita per il danno che nell’immaginario collettivo potrebbe scatenarsi: se il presidente della Regione e la sua Giunta avessero presentato un piano sullo sviluppo in questa direzione, a valere sui fondi europei, oggi saremmo più forti nella richiesta di escludere la Sardegna come deposito di scorie nucleari. Anche perché la carta utilizzata per edulcorare la questione sarà sempre la stessa: incentivi economici e prospettive di benessere. Non è l’idea che abbiamo per la crescita della nostra Isola».

«Le cittadine e i cittadini della Sardegna, dai comuni più grandi ai paesi più piccoli, hanno già espresso in numerose occasioni il proprio rifiuto a qualunque teoria di questo tipo, in una regione che ha pagato e paga il prezzo più alto in Italia in termini di presenza di basi militari e tra i più alti per quanto riguarda zone industriali dismesse e mai bonificate. Lo stesso Consiglio regionale ha già votato nel maggio 2019, partendo da una nostra mozione sottoscritta anche da Pd e Leu, un ordine del giorno unitario che sottolinea ancora una volta il no a questa ipotesi», concludono i Progressisti. «Siamo certi che anche in questa occasione la mobilitazione sarà forte».

Martedì, 5 gennaio 2021

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