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La sanità allo sbando: oggi l’assessore di fronte ai sindacati

Il prefetto di Oristano ha convocato un incontro in teleconferenza. In primo piano il "San Martino"

La sanità allo sbando: oggi l’assessore di fronte ai sindacati
Il prefetto di Oristano ha convocato un incontro in teleconferenza. In primo piano il “San Martino”

Sarà un confronto in teleconferenza, ma visti i temi la tensione è prevedibile, nonostante la distanza fisica. Da una parte i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL e UIL della Sanità, più il CIMO in rappresentanza dei medici;  dall’altra l’assessore regionale Mario Nieddu, il commissario dell’Ares Massimo Temussi, la direttrice della ASSL di Oristano Valentina Marras e il sindaco di Oristano Andrea Lutzu.  A promuovere l’incontro è il prefetto di Oristano, Gennaro Capo: a lui i sindacati provinciali avevano rivolto un appello dieci giorni fa, con un documento con cui si annunciava lo stato di agitazione del personale dell’ospedale del “San Martino” e si elencavano i numerosi problemi della sanità oristanese.

Tore Seoni

Un quadro da aggiornare, però, considerata l’ondata di contagi che ha interessato oltre sessanta persone nell’ultima settimana, tra ricoverati e operatori del “San Martino”, come denuncia la Cisl Funzione pubblica in una nota del segretario Salvatore Seoni: “Una situazione drammatica e prossima al collasso, amplificata dalla cronica carenza di personale sanitario, che si aggraverà ulteriormente con l’astensione dal lavoro per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dei tantissimi operatori e professionisti sanitari risultati positivi al virus”.

Da qui la proposta della Cisl: “Per evitare una paralisi del nosocomio di Oristano è necessario mettere in campo interventi immediati e risolutivi e occorre attivare tutte le procedure possibili per assumere urgentemente Infermieri, Oss e medici, possibilmente a tempo indeterminato. È importante per la Cisl anche “garantire al personale la possibilità di lavorare in piena sicurezza, per salvaguardare la propria incolumità e per limitare il più possibile la diffusione dell’infezione”.

Giampiero Sulis

Sull’incontro peseranno certamente anche le ultime vicende legate al Pronto soccorso. Un servizio colpito dal contagio di due operatori e chiuso nella notte tra sabato e domenica all’arrivo di altri pazienti covid, per decisione di Sergio Pili , direttore sanitario ad interim del San Martino che ieri ne ha annunciato la imminente riapertura. Una decisione di cui si dice sorpreso Giampiero Sulis, segretario del Cimo: “Sino all’altro giorno sembrava impossibile pensare alla chiusura dell’ospedale per consentirne la messa in sicurezza, oggi si pensa alla chiusura del pronto soccorso e alla sua sanificazione prima della riapertura ai non covid. Siamo di fronte all’ennesimo cambio di rotta di questa amministrazione. Ci parrebbe importante vedere una linea di azione e una programmazione chiare, specie in questa situazione di emergenza. Ci troviamo invece ogni giorno di fronte importanti cambiamenti che avvengono improvvisamente, senza alcuna logica e senza nessun confronto non solo con i rappresentanti dei lavoratori ma neppure con gli operatori, compresi i dirigenti dei reparti. Non capiamo quali sono le motivazioni che generano tali repentini cambiamenti ma temiamo siano dettati solamente da scarsa conoscenza della situazione ospedaliera e da scarsa organizzazione. Noi comunque continuiamo a offrire il nostro contributo, cosa che purtroppo ci è stata finora negata”.

Il confronto di oggi arriva poi inoltre nel bel mezzo delle complicate operazioni di riorganizzazione dei reparti destinati a ospitare i malati covid, che vede la conversione del reparto di medicina del nosocomio a  reparto solo covid. Tutte questioni che saranno toccate durante la riunione promossa dal prefetto, ma che dovranno necessariamente trovare occasioni più operative nei prossimi giorni.

Sandro Fronteddu

I sindacati puntano a ottenere dai vertici della sanità regionale e oristanese l’impegno a un confronto costante e preventivo sulle varie misure da mettere in campo per arginare l’emergenza del coronavirus e per assicurare la continuità delle cure a tutti i pazienti. Ma, come afferma Sandro Fronteddu (della Funzione pubblica CGIL), “partendo  dall’impegno a dare stabilità e capacità di programmazione alla sanità a livello regionale e locale, da una parte con il superamento delle posizioni commissariali e dall’altra con il rafforzamento delle catene di comando, attraverso la nomina di primari e posizioni organizzative che sostituisca la pratica degli incarichi ad interim”.

Secondo Fronteddu, va poi messo a punto “un piano che consenta di uscire in tempi brevi dall’emergenza in cui si trova il San Martino e che guardi in particolare agli interventi e controlli da attuare nel territorio.  A partire da una verifica sul funzionamento delle Usca. Un piano che freni il ricorso continuo all’ospedale sia nel caso di contagio da covid che per altre necessità” .

Lunedì, 14 dicembre 2020