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Coronavirus, Coldiretti chiede una deroga per gli allevatori in quarantena

Coronavirus, Coldiretti chiede deroga per allevatori in quarantena

Pecore Agnelli

Coronavirus, Coldiretti chiede una deroga per gli allevatori in quarantena
Il presidente Cualbu si appella al presidente della Regione Christian Solinas

Immagine d’archivio

Una deroga speciale per gli allevatori costretti alla quarantena. A richiederla è il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu, perché la campagna non si ferma neppure davanti al Covid-19, continua a produrre e richiedere l’attenzione e il lavoro degli agricoltori. In particolar modo gli animali non possono stare neppure un giorno incustoditi e lontano dalle cura degli allevatori. E ancora di più le pecore, che in questo periodo stanno figliando e necessitano di una presenza quasi costante.

Il problema, doppio, nasce quando gli agricoltori e, soprattutto, gli allevatori si ritrovano in quarantena perché sospettati di positività o sono risultati positivi. Un dramma nel dramma se questi sono soli, e non hanno nessuno, dipendenti o famigliari che possano sostituirli momentaneamente in azienda.

Secondo le disposizioni, tutti indistintamente, devono stare isolati in casa e non possono spostarsi. Ma in questo caso rischierebbero di lasciare morire gli animali di inedia. Un vero e proprio disastro che decreterebbe la chiusura di tante aziende.

Il problema con il diffondersi del Covid in ogni angolo della Sardegna che sta colpendo ampie fette di popolazione sta diventando sempre più pesante per alcune aziende agricole perché si stanno verificando diversi casi in cui i titolari dell’azienda non hanno nessuno per sostituirli.

Battista Cualbu

Per questo Coldiretti Sardegna, per bocca del presidente Battista Cualbu, si appella al presidente della Regione Christian Solinas. “Nei casi di positività asintomatiche o isolamenti preventivi, laddove è acclarato che questi non abbiano nessuno per sostituirli in azienda”, spiega il presidente di Coldiretti, “ci deve essere una autorizzazione eccezionale con l’indicazione dettagliata dell’orario e del percorso, limitato ovviamente solo ed esclusivamente all’azienda. Dall’altra ci deve essere grande senso di responsabilità da parte degli allevatori che si devono attenere a queste prescrizioni, garantendo comunque di non avere contatti con altre persone”.

“Il benessere degli animali”, conclude Battista Cualbu, “per noi allevatori, è anteposto al nostro, e come spesso accade e come si conferma anche in questa fase difficilissima, la penuria di manodopera qualificata ci costringe ad andare in campagna e accudire gli animali anche in precarie condizioni fisiche”.

Mercoledì, 25 novembre 2020

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