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Pronto soccorso, nuovo responsabile. Ma resta chiuso ai malati non Covid

Al San Martino anche due nuovi medici, però senza specializzazione: incerta la loro permanenza

Pronto soccorso osepdale san martino Oristano

Pronto soccorso, nuovo responsabile. Ma resta chiuso ai malati non Covid
Al San Martino anche due nuovi medici, però senza specializzazione: incerta la loro permanenza 

Continua a rimanere chiuso il Pronto soccorso di Oristano, chiuso ai pazienti non covid da oltre un mese, se si esclude la breve apertura di appena 48 ore del 14 e 15 novembre scorsi. All’interno del servizio sono attualmente ricoverate quattordici persone affette da coronavirus,  tre delle quali in condizioni piuttosto gravi.

Intanto il Pronto soccorso ha un nuovo responsabile: è il dottor Luca La Civita, reumatologo, già nell’organico del reparto Medicina dello stesso ospedale. Da ieri ha assunto l’incarico di facente funzioni del direttore del Servizio. Una posizione ricoperta finora dalla dottoressa Priscilla Ongetta, che da qualche settimana aveva chiesto di essere sostituita.

Al Pronto soccorso sono arrivati anche due dei dieci medici assegnati la scorsa settimana alla ASSL di Oristano. Reclutati  con un contratto di prestazione libero professionale, sono stati selezionati attraverso l’avviso pubblicato il mese scorso dalla Regione con lo scopo di garantire rinforzi ai reparti Covid degli ospedali della Sardegna, tutti in grande sofferenza.

Una chiamata a cui hanno risposto 770 medici, molti dei quali senza alcuna specializzazione. Un particolare questo che rende problematico il loro impiego, considerate le complesse cure di cui hanno bisogno i pazienti Covid. Proprio per l’assenza della necessaria preparazione professionale, infatti, nessuna compagnia di assicurazione sembra disposta a coprire il rischio clinico legato al loro lavoro in corsia. Da qui la possibilità che i giovani laureati rinuncino all’incarico.

È destinata quindi a non avere ancora adeguata soluzione la situazione di difficoltà in cui si trova a operare il personale del Pronto soccorso di Oristano, con un organico sottodimensionato e costretto a pesanti turni per garantire l’assistenza ai pazienti infetti da Coronavirus, che continuano a non trovare posto in altre strutture della provincia. Sia i reparti dedicati del San Martino sia quelli degli ospedali di Bosa e Ghilarza non hanno più alcuna disponibilità di posti letto, e così pure quelli del resto della regione.

Una nuova speranza è legata ora all’allestimento del reparto di degenza ordinaria e di terapia intensiva del Marino di Cagliari, che, secondo gli orientamenti dell’ATS, dovrebbe contribuire a ospitare i pazienti oristanesi affetti da Covid, e quindi a restituire al Pronto soccorso del San Martino il suo vero ruolo.

Martedì, 24 novembre 2020

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