Stop alla pesca dei ricci? "Va bene, ma dateci altro lavoro in mare" - LinkOristano
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Stop alla pesca dei ricci? “Va bene, ma dateci altro lavoro in mare”

I subacquei professionisti di Oristano pronti a discutere sulla moratoria, se c'è un sostegno economico dalla Regione

Riccio di mare

Stop alla pesca dei ricci? “Va bene, ma dateci altro lavoro in mare”
I subacquei professionisti di Oristano pronti a discutere sulla moratoria, se c’è un sostegno economico dalla Regione

Riccio di mare

Il presidente dell’Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano, David Bichi, risponde a Legambiente e alla proposta di una moratoria sulla raccolta dei ricci di mare avanzata nei giorni scorsi dall’associazione. “Legambiente ha scritto di essersi confrontata con le associazioni di ricciai”, dice Bichi. “Voglio però sottolineare che non c’è stato alcun incontro e che la stessa proposta l’abbiamo portata noi in Regione anni fa”.

“Se ci dobbiamo fermare ci fermeremo”, prosegue il presidente dell’Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano. “Ma vogliamo fatti concreti, non promesse. Noi ricciai abbiamo famiglie da mantenere, sarebbe indispensabile un contributo economico da parte della Regione”.

Bichi propone quindi possibili attività alternative per i subacquei. “Qualche settimana fa”, continua, “abbiamo aderito a due giornate di pulizia dei fondali promosse dal Flag Pescando. Ci piacerebbe ampliare quel progetto. In caso di stop alla pesca dei ricci, vorremmo davvero fare qualcosa di produttivo per l’ambiente e il mare”.

David Bichi

In Sardegna la stagione di raccolta dei ricci di mare è partita proprio oggi. “Le date non le abbiamo decise noi”, dice Bichi, “non abbiamo partecipato alle riunioni in cui è stato stilato il calendario”.

L’Unione dei pescatori subacquei professionisti di Oristano chiede ora il via libera alla raccolta nell’Area marina protetta del Sinis per evitare che l’attività dei ricciai ricada esclusivamente sulle zone di pesca del golfo di Oristano escluse dall’Area marina, causando così un potenziale danno ambientale. “L’anno scorso non abbiamo potuto lavorare in Area marina”, dice Bichi, “perché i monitoraggi sono arrivati tardi, e poi è scoppiata la pandemia. Ci avevano assicurato che col fermo avremmo tratto tutti benefici quest’anno. Chiediamo l’ok al Ministero dell’Ambiente”.

Lunedì, 16 novembre 2020

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