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L’Antico Gregori conquista anche la stampa internazionale

La cuvée delle migliori annate di Vernaccia Contini tra i protagonisti della cena di gala per i premi speciali della guida del Gambero Rosso

Contini - Gregori riconoscimento meditazione

L’Antico Gregori conquista anche la stampa internazionale
La cuvée delle migliori annate di Vernaccia Contini alla cena di gala  per i premi speciali del Gambero Rosso

È stato presentato alla stampa internazionale l’Antico Gregori ’76 della Cantina Contini di Cabras, decretato vino da meditazione dell’anno nella guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. L’occasione è stato l’evento “Vini d’Italia special awards gala dinner”, svolto ieri al ristorante Antica Pesa, nel cuore di Roma.

Mauro Contini, vice presidente dell‘azienda vitivinicola è stato tra i protagonisti della serata: i rappresentanti delle cantine che hanno ricevuto gli “Special Awards”, i premi speciali che la guida Vini d’Italia 2021 attribuisce ai migliori vini e cantine dell‘anno, suddivisi per categoria: rosso e bianco, bollicine, rosato, cantina, miglior rapporto qualità prezzo, viticoltote, cantina emergente, cooperativa, premio per la vitivinocoltura e premio progetto solidale.

Le premiazioni non sono finite per la nota cantina del Sinis, che domani riceverà il riconoscimento dei tre bicchieri, durante una cerimonia negli studi di Cinecittà. La Guida ai vini d’Italia del Gambero rosso, giunta alla sua trentaquattresima edizione, è una delle raccolte più approfondite per conoscere le eccellenze del vastissimo panorama enologico italiano con oltre 24 mila vini recensiti ogni anno.

Mauro Contini racconta alla stampa interazionale l’Antico Gregori

L’Antico Gregori. È una cuvée delle migliori annate di Vernaccia, maturate per decenni in caratelli di legno pregiato. La tecnica utilizzata è il metodo “Solera”. La base originaria, risalente ai primi decenni del secolo, è stata rabboccata con una selezione delle migliori partite della Vernaccia Contini del secolo scorso. Vino di notevole intensità e complessità, etereo con ricordi di frutta secca, mandorle e nocciole tostate.

Deve il suo nome al “Gregori”, il tipico terreno magro e sabbioso della valle del Tirso, suolo elettivo per il vitigno Vernaccia.

“Contini “, dice Andrea Balleri, brand ambassador della Contini, “è sempre stata legata alla Vernaccia, ci ha sempre creduto e non ha mai smesso di produrla. Così come è fortemente legata al vitigno Nieddera, l’altra uva tipica dell’oristanese”.

“Ora, sappiamo bene, il consumo della Vernaccia è fortemente calato. Pensate che attualmente ci sono circa 250 ettari coltivati con questo vitigno, in passato si arrivò a oltre tremila… In effetti se ascolto i racconti qui a Cabras e nell’intera zona, tutti mi dicono si bevesse solo Vernaccia, in tutte le occasioni: dai battesimi ai funerali, per fare una battuta, non c’era ricorrenza in cui non si bevesse l’oro di Oristano…”

“Per noi rimarrà sempre un pilastro, ma anche gli altri produttori non smetteranno mai di credere in questo vino meraviglioso. Anche lavorando su piccole produzioni nelle cantine dell’oristanese la Vernaccia ci sarà sempre e verrà mandata in tanti posti nel mondo. In Inghilterra per esempio è molto apprezzata, così come in Giappone. Poi ci sono tanti appassionati, wine-lovers sparsi un po’ ovunque, che non ne potrebbero mai fare a meno”.

Venerdì, 16 ottobre 2020

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