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Aci critico sulle novità del Codice stradale: “Sono pericolose”

Semaforo giallo, autovelox e biciclette: perplessità anche in Sardegna

Autovelox

Aci critico sulle novità del Codice stradale: “Sono pericolose”
Semaforo giallo, autovelox e biciclette: perplessità anche in Sardegna

Non convincono l’Automobile club alcune delle modifiche che potrebbero essere apportate al Codice della strada. Criticati in particolare la durata fissa del giallo su tutti i semafori, il posizionamento degli autovelox nelle città, la disciplina sulle biciclette e le norme differenti da comune a comune. Anche in Sardegna si registrano posizioni critiche.

“L’Aci è sempre soddisfatta quando il legislatore si occupa di sicurezza stradale”, osserva il presidente dell’Automobile club di Oristano, Mario Maulu, “soprattutto se interviene per semplificare il Codice della strada, trasformandolo in un codice dei comportamenti, che indichi come ci si deve comportare quando ci si muove su una strada. Questa volta però ci si muove nella direzione opposta. Ad iniziare ad esempio dalla durata del giallo: scrivere nel Codice che debba essere almeno di 3 secondi può creare malintesi e far tarare tutti i gialli semaforici sui 3 secondi, come se tutti gli incroci fossero uguali. L’individuazione della giusta durata del giallo semaforico deriva, invece, da un calcolo complesso e unico per ogni incrocio”.

L’Aci contesta anche la possibilità di installare gli autovelox anche sulle strade locali, dove vige il limite orario di 30 Km/h. “L’autovelox è un utile strumento per controllare e limitare la velocità degli utenti nei punti più critici o pericolosi”, aggiunge Mario Maulu, “nei quali è opportuno avere la certezza che la velocità venga ridotta, in modo da consentire di guidare in sicurezza. Viceversa è diseducativo, quando non addirittura pericoloso, installarlo solo per fare cassa e oltretutto senza segnalarlo correttamente”.

Particolare attenzione dall’Aci a tutti i provvedimenti riguardanti le biciclette. “Siamo contrari a che le bici circolino contromano”, spiega Mario Maulu, “o che possano transitare sulle corsie riservate al trasporto pubblico. I dati di incidentalità ci dicono che si tratta di pratiche estremamente pericolose, il ciclista è esposto al rischio 50 volte in più rispetto al passeggero di un veicolo a quattro ruote. Inoltre, a leggere la proposta, sembrerebbe che in città basti imporre il limite di 30 km/h e la bicicletta possa fare tutto: avere la precedenza su tutti, procedere in senso di marcia opposto a quello dei veicoli, andare appaiati e magari sorpassare. Queste modifiche alla mobilità ciclabile potrebbero avere un effetto diseducativo”.

Sembra poi che anche gli operatori ecologici potranno elevare contravvenzioni o far rimuovere i veicoli. “Ci auguriamo che le cose non stiano così”, aggiunge Mario Maulu, “e che la proposta riguardi solo l’ampliamento delle funzioni degli ausiliari del traffico che, ricordiamo, devono limitarsi a segnalare l’infrazione alla Polizia locale. Né vogliamo prendere in considerazione la possibilità che queste nuove figure si sostituiscano al Corpo di Polizia municipale”.

Per l’Aci, risulta comunque positiva l’attenzione rivolta alla sicurezza in ambito urbano, dove ancora sono troppi numerosi gli incidenti ed i morti.

Martedì, 15 settembre 2020

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