Tra storia e identità a Santa Giusta: ecco l'altorilievo sul Concilio del 1226 - LinkOristano
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Tra storia e identità a Santa Giusta: ecco l’altorilievo sul Concilio del 1226

Presentato al pubblico anche il volume su una approfondita ricerca storica

Tra storia e identità a Santa Giusta: ecco l’altorilievo sul Concilio del 1226
Presentato al pubblico anche il volume su una approfondita ricerca storica

Un momento dell’inaugurazione. A sinistra il sindaco Antonello Figus con i tre ceramisti locali

Storia, cultura e valore identitario. Oggi Santa Giusta celebra uno dei momenti storici più importanti per la città e per la Chiesa sarda, con un altorilievo in ceramica che ricorderà il Concilio del 1226. Questa mattina, finalmente, ha visto la luce l’opera realizzata dai tre maestri ceramisti locali, Adriana Baschieri, Stefano Merli e Paolo Argiolas. L’opera si trova all’ingresso del comune, in via Giovanni XXIII, davanti al Centro polivalente che ospita la biblioteca comunale.

Questo terzo pannello va ad aggiungersi alle altre due opere realizzate negli anni scorsi, sempre volte alla valorizzazione storica, culturale e turistica di Santa Giusta: il primo dedicato ai fenicotteri per esaltare l’aspetto naturalistico del paese, il secondo dedicato al popolo del mare per ricordare come Santa Giusta sia stata un importante luogo di scambio marittimo tra le popolazioni antiche del Mediterraneo.

“La città di Santa Giusta conferma così la sua volontà di proseguire con l’opera di promozione e valorizzazione della sua storia millenaria”, ha detto il sindaco Antonello Figus. “Con quest’opera è stato celebrato uno dei momenti più importanti della storia del paese: il Concilio del 1226, quando tutti i vescovi sardi, alla presidenza di un legato pontificio, si riunirono per scrivere questi importanti codici”.

Sempre oggi è stato presentato al pubblico il volume “Il Concilio di Santa Giusta del 1226”, illustrato da Enrica Di Martino, relatrice insieme a Raimondo Zucca e Antonio Piras. La presentazione si è arricchita anche con gli interventi del giornalista Giacomo Serreli e di monsignor Francesco Tamponi, incaricato CEI in Sardegna per i Beni culturali ecclesiastici.

Un momento della presentazione del volume. A sinistra Giacomo Serreli, il sindaco Antonello Figus e la relatrice Enrica Di Martino

“Ci prepariamo ora alla quarta opera in ceramica”, ha aggiunto il sindaco Figus, “dedicata a un altro tema caratteristico e identitario della nostra storia: la figura dei regatanti de is fassois. L’opera è in fase di realizzazione e presto verrà anch’essa consegnata alla città di Santa Giusta.

Il pannello in ceramica

L’altorilievo. Un’opera complessa, con circa cinquecento elementi decorativi che si distribuiscono in tre parti principali, su 12 metri di lunghezza e 3 di altezza. La parte centrale è dedicata a quella che era l’ex cattedrale e attuale basilica di Santa Giusta: sono raffigurati i vescovi e il legato pontificio. Le altre due parti descrivono il contesto sociale dell’epoca. A sinistra della navata della chiesa, sono raffigurate le donne in costume appartenenti a diversi ceti sociali; nella navata destra, invece, sono rappresentati gli uomini.

Particolare del pannello – Le donne in costume e rappresentanti dei diversi ceti sociali

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Particolare del pannello – I vescovi e dettagli della ex cattedrale di Santa Giusta

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Particolare del pannello – Gli uomini in costume e rappresentanti dei diversi ceti sociali

Venerdì, 4 settembre 2020

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