"Tuteliamo i nostri vini". Appello per proteggere Cannonau e Semidano - LinkOristano
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“Tuteliamo i nostri vini”. Appello per proteggere Cannonau e Semidano

Le normative comunitarie mettono in pericolo diverse produzioni con la Dop

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“Tuteliamo i nostri vini”. Appello dall’Oristanese per proteggere Cannonau e Semidano
Le normative comunitarie mettono in pericolo diverse produzioni con la Dop

La Sardegna rischia di farsi scippare i suoi vini a marchio Dop e anche nell’Oristanese c’è preoccupazione. Il regolamento 33 dell’Ue mette in serio pericolo gli 11 vitigni italiani di origine protetta, 5 dei quali sono  i sardi Cannonau, Girò, Nasco, Nuragus e Semidano.

Se le direttive comunitarie venissero recepite in Italia così come sono, i produttori della penisola avrebbero il via libera alla produzione e commercializzazione dei vini Dop “made in Sardinia”. Il rischio di “desardizzazione” e svalutazione del prodotto è concreto soprattutto per il Cannonau, sono meno esposti invece Girò, Nasco, Nuragus e Semidano.

Nelle ultime settimane le cantine sarde hanno alzato la voce e portato la loro protesta a Cagliari. “Per una volta tutti noi produttori sardi siamo uniti”, commenta il presidente della Cantina di Mogoro Mauro Orrù.

Da anni a Mogoro si punta sulla valorizzazione del Semidano. Dei 38 ettari coltivati in Sardegna a Semidano, 20 sono nell’Oristanese. “Dobbiamo tutelare i nostri prodotti. Il valore e la qualità dei nostri vini non sono in discussione”, continua Orrù. Il presidente della cantina dell’Alta Marmilla ha apprezzato l’intervento dell’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia: “Finalmente è stato avviato un canale di comunicazione con la Regione. Noi produttori, la Regione e l’assessore siamo tutti allineati. Inoltre stiamo costituendo un’associazione che riunirà i consorzi dei vini Dop sardi”.

Anche da Cabras si leva una voce contraria alla liberalizzazione. “Il rischio per noi è alto”, sottolinea il vice-presidente della Cantina Contini, Mauro Contini. “Le conseguenze potrebbero essere pesanti soprattutto per il Cannonau. Si tratta di un prodotto affermato che fa parte dell’identità sarda. Ce lo scipperanno? È probabile che alcuni produttori italiani siano interessati a farlo”.

Il danno di immagine sarebbe enorme soprattutto all’estero. “Nei mercati internazionali”, conclude Mauro Contini, “il nome Cannonau prevarrebbe sulla denominazione territoriale”.

Mercoledì, 29 luglio 2020

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