Coronavirus: dalla Diocesi contributi alle imprese e un invito ad aiutare - LinkOristano
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Coronavirus: dalla Diocesi contributi alle imprese e un invito ad aiutare

Un fondo affidato alla Caritas di Ales-Terralba per sostenere le conseguenze dell'emergenza

Coronavirus: la Diocesi di Ales-Terralba aiuterà le imprese del territorio
Un fondo affidato alla Caritas di Ales-Terralba per sostenere le conseguenze dell’emergenza

Duecentocinquantamila euro per aiutare le aziende del territorio messe in ginocchio a causa della pandemia di covid-19. Un nuovo fondo, sotto l’egida di San Giuseppe Lavoratore, per sostenere l’economia locale come risposta immediata della Diocesi di Ales-Terralba di fronte alla richiesta di aiuto di tante piccole aziende e piccole attività operanti nel territorio: dietro quelle serrande rimaste abbassate per mesi ci sono i sacrifici di una vita, le storie di famiglie, gli stipendi mancati, i debiti in crescita e una sofferenza nuova con la quale occorre fare i conti.

“La Diocesi”, si legge in una nota, “ha deciso così di dare un segno importante di vicinanza al tessuto economico locale alla luce anche dell’incremento delle richieste di aiuto e di sostegno alla nostra Caritas Diocesana e ai Centri d’Ascolto delle Caritas Parrocchiali e di Unità Pastorale, da parte di tanti singoli e famiglie che fino a ieri vivevano dignitosamente”.

Il fondo, costituito con il contributo dell’8x Mille ordinario e con altre quote diocesane, è rivolto alle micro e piccole imprese, nonché ai lavoratori autonomi titolari di partita Iva che hanno chiuso l’attività o l’hanno ridotta in maniera considerevole durante i mesi di isolamento. Viene gestito dalla Caritas Diocesana, quale organismo pastorale della Diocesi per la promozione della testimonianza della carità.

Marco Statzu

Il contributo mantiene un suo obiettivo comunitario: creare uno spirito di solidarietà tra le persone che si possono dimostrare unite e generose. Nel mettere a disposizione questo incentivo alla ripresa, infatti, la Diocesi di Ales-Terralba ha cercato di promuovere all’interno del tessuto sociale e lavorativo forme di mutua assistenza e di messa in circolo di buone pratiche. Per questo chiede ai beneficiari, liberamente e senza alcun obbligo, di porre in essere iniziative di “restituzione” in beni e servizi a persone in stato di disagio, o lasciate alla discrezione del singolo beneficiario, o messe a disposizione della stessa Caritas Diocesana per essere poi condivise. Per esemplificare: nell’ambito della propria attività, il destinatario del contributo potrà fornire un certo numero di beni e servizi gratuiti per altri. L’entità di tale buona pratica è lasciata all’iniziativa del singolo beneficiario.

“Ci auguriamo che in tanti facciano richiesta e soprattutto che, mettendo in circolo un po’ di liquidità, si ristabilisca la fiducia tra gli imprenditori, si stimolino nuove idee, si dia forza a chi è debole e si instauri un circolo virtuoso di mutuo aiuto”, afferma il Direttore della Caritas Diocesana, don Marco Statzu. “La carità senza la ricerca continua della giustizia, anche sociale, rischia di essere soltanto assistenzialismo. Nessuno si salva da solo, e la Chiesa, in quanto Corpo mistico di Cristo, testimonia questa grande verità”

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