"Prima infanzia e asili privati, ci vuole un fondo regionale" - LinkOristano
Prima categoria

“Prima infanzia e asili privati, ci vuole un fondo regionale”

Una mozione di Roberto Deriu (PD) in Consiglio sul blocco dell'attività

Asilo bambino

“Prima infanzia e asili privati, ci vuole un fondo regionale”
Una mozione di Roberto Deriu (PD) in Consiglio sul blocco dell’attività

È necessario istituire un fondo regionale di salvaguardia per i servizi educativi privati della prima infanzia: offrono un servizio fondamentale nel percorso educativo e pedagogico dei piccoli e di insostituibile supporto alle famiglie, ma sono ancora esclusi da qualsiasi sostegno economico. Lo scrive il consigliere regionale Roberto Deriu (PD) in una mozione presentata in Consiglio.

“Nonostate la graduale riapertura di numerose attività con l’avvio della fase 2, rimangono ancora sospesi i servizi educativi privati della prima infanzia. Una situazione che genera evidenti problemi”, denuncia Deriu: “ai responsabili delle strutture, per via del mancato introito delle rette; ai lavoratori delle strutture stesse, sospesi fino alla riapertura non ancora stabilita; ai genitori, ai quali sono mancate le figure degli educatori di supporto; ai bambini, che hanno dovuto modificare le proprie abitudini perdendo il naturale equilibrio pre-pandemia”.

Secondo i dati ISTAT del 2018, i 367 servizi socio-educativi della prima infanzia presenti in Sardegna contano in totale – tra gestione pubblica e privata – oltre 1.600 addetti. Sono oltre 1.000 gli addetti nelle scuole dell’infanzia, impegnati con circa 35mila bambini iscritti, divisi in 724 scuole. Senza un tempestivo intervento della Regione, questi preziosi servizi chiuderanno definitivamente.

“È evidente che bisogna intervenire con urgenza”, conclude il consigliere Deriu, “costituendo un fondo regionale di salvaguardia e tutela dei servizi educativi privati della prima infanzia, al fine di non compromettere o interrompere il percorso educativo e pedagogico di tanti bambini sardi”.

Venerdì, 3 luglio 2020

commenta