L'innovazione digitale nelle risaie oristanesi con il progetto Maristanis - LinkOristano
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L’innovazione digitale nelle risaie oristanesi con il progetto Maristanis

Controllo costante sulle colture con un drone e sensori multispettrali a terra

L’innovazione digitale nelle risaie oristanesi con il progetto Maristanis
Controllo costante sulle colture con un drone e sensori multispettrali a terra

Il drone e uno dei sensori che rilevano dati nelle risaie a Pesaria (foto “i Ferrari”)

Un drone vigila dal cielo sullo stato di salute delle risaie e trasmette dati da incrociare con quelli raccolti a terra da sensori multispettrali, che misurano la radiazione solare e la risposta delle piante. Assieme, queste informazioni rivelano l’indice di vitalità del riso, il suo stress idrico, eventuali attacchi da agenti patogeni, l’umidità e la temperatura del terreno. Già 10-15 giorni dopo la semina è possibile fare i primi rilevamenti, monitorando così la coltivazione fino alla fase della raccolta e – se necessario – intervenendo tempestivamente e in maniera localizzata.

L’innovazione digitale arriva nelle risaie grazie a “Maristanis”, un progetto di cooperazione internazionale per la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del golfo di Oristano. È nato dalla collaborazione di MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), Coldiretti Oristano e Liverani Servizi, con l’obiettivo di ridurre il consumo idrico in agricoltura e garantire la salvaguardia dell’ambiente. Le risaie sono quelle dell’azienda oristanese “i Ferrari”, a “Pesaria” Pinna Manna.

Le nuove tecniche sperimentali puntano ad una nuova agricoltura di precisione, innovativa e sempre più sostenibile, e porteranno benefici su più fronti: nella massa di vegetazione, nel prodotto finito e nella riduzione dei costi di produzione.

Per “i Ferrari” è un ulteriore passo nella ricerca di tecniche d’avanguardia per un’agricoltura sostenibile, che migliorino ogni fase del ciclo produttivo e contribuiscano anche all’abbattimento dell’inquinamento ambientale. L’azienda oristanese ha ottenuto la certificazione agroalimentare di produzione integrata e si è dotata di un impianto fotovoltaico per produrre in autonomia il 100% dell’energia di cui necessita.

Giovedì, 18 giugno 2020

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