Agricoltura e zone svantaggiate: Simaxis e Arborea contestano l'esclusione - LinkOristano
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Agricoltura e zone svantaggiate: Simaxis e Arborea contestano l’esclusione

Appello alla Regione dei sindaci che parlano di "scelta ingiustificata e contraddittoria"

Agricoltura e zone svantaggiate: Simaxis e Arborea contestano l’esclusione
Appello alla Regione dei sindaci che parlano di “scelta ingiustificata e contraddittoria”

Danno battaglia i dieci comuni sardi esclusi dal programma di sviluppo rurale 2014-2020, che non li riconosce come zone svantaggiate. Tra questi, ci sono anche i comuni di Simaxis e di Arborea che, insieme agli altri comuni rimasti fuori dalle zone svantaggiate, chiedono in una nota alla Regione Sardegna tutta l’informativa e i motivi che hanno portato a questa scelta, da loro ritenuta “ingiustificata e contraddittoria”.

Il programma di sviluppo rurale prevede una “indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici” e un pagamento compensativo con un’ulteriore delimitazione di queste zone dalle zone montane, aree ancora in corso di riconoscimento dalla Commissione europea per l’annualità 2020.

Lo scorso 24 aprile, però, l’assessorato regionale dell’Agricoltura ha pubblicato il nuovo bando riguardante la delimitazione delle nuove zone soggette a vincoli naturali significativi, da cui si è appreso che nei dieci comuni sardi esclusi, vi è anche il comune di Simaxis, il cui territorio comunale, da oltre vent’anni ne ha sempre fatto parte, e invece ad oggi risulta escluso.

Giacomo Obinu

“Questa situazione”, spiega il sindaco di Simaxis, Giacomo Obinu, “comporta automaticamente l’esclusione dai benefici economici del programma di sviluppo rurale 2014-2020 creando gravi problemi al settore agro-pastorale del nostro comune”.

L’amministrazione di Simaxis si è dunque immediatamente attivata per cercare di comprendere quali siano state le motivazioni per cui Simaxis, ed altri comuni della Sardegna, siano stati esclusi dalle cosiddette zone svantaggiate.

“A questo scopo”, prosegue Obinu, “è stata trasmessa una nota alla Regione Sardegna, a firma di più sindaci interessati al problema, in cui si fa richiesta dei dati e delle informazioni utili che facciano chiarezza su quali siano stati i criteri che hanno portato l’Unione Europea ad escludere da tali zone numerosi comuni, che da molti anni ne hanno sempre fatto parte”.

Gli altri sindaci che si trovano nella stessa situazione del primo cittadino di Simaxis, sono Enrico Pusceddu (Comune di Samassi); Carlo Tomasi (Comune di San Gavino); Alessandro Pireddu, (Comune di Senorbì); Enrico Collu, (Comune di San Sperate); Ivo Melis, (Comune di Masainas); Manuela Pintus (Comune di Arborea); Sabrina Licheri, (Comune di Assemini); Gianluca Congiu, (Comune di Girasole) e Giovanni Maria Mamia (Comune di Badesi).

Ad oggi non è dato conoscere in virtù di quali criteri questi comuni siano stati tolti dalle zone svantaggiate ammesse alle misure di sostegno del Programma di sviluppo rurale. Nel mese di novembre 2019 risulta che il CREA abbia trasmesso alla Regione i dati relativi ai criteri biofisici e di fine-tuning, sulla base dei quali avviene la delimitazione delle aree svantaggiate; dati che pare contenessero degli errori tanto palesi a tal punto che la Regione è intervenuta chiedendone la correzione. Da questa correzione ne è scaturita l’attuale delimitazione territoriale che vede l’esclusione dei dieci comuni citati prima dalle zone svantaggiate.

Un’esclusione che a detta dei sindaci risulta “gravemente pregiudizievole per le rispettive comunità, del tutto ingiustificata oltre che contraddittoria se solo si considera l’ammissione al beneficio di comuni confinanti e/o comunque vicini, con cui condividono la vocazione agricola e rispetto ai quali non si riscontrano differenze geomorfologiche, produttive e/o infrastrutturali così rilevanti da pregiudicarne l’inclusione”.

Lunedì, 15 giugno 2020

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