A Is Bangius scavi archeologici bloccati. Il Comune di Marrubiu suona la sveglia all'Università - LinkOristano
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A Is Bangius scavi archeologici bloccati. Il Comune di Marrubiu suona la sveglia all’Università

Il sindaco di Marrubiu: "Ad oggi ancora nessuna risposta dall'Ateneo. Intervento improcrastinabile"

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A Is Bangius scavi archeologici bloccati. Il Comune di Marrubiu suona la sveglia all’Università 
Il sindaco di Marrubiu: “Ad oggi ancora nessuna risposta dall’Ateneo. Intervento improcrastinabile”

Il sito archeologico di “Muru di Is Bangius”

La convezione con l’Università di Sassari per i lavori di ricerca e scavi sul sito archeologico di “Muru di Is Bangius”, nella frazione di Marrubiu, sta scadendo, ma ad oggi i lavori non sono partiti e non arriva ancora nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’ateneo sassarese sulla sorte della campagna di scavo. Il Comune di Marrubiu ora suona la sveglia.

Per avviare quanto prima gli interventi di messa in sicurezza e destinati a una migliore fruizione del sito archeologico, in accordo con il direttore di scavo, l’amministrazione, aveva presentato un programma triennale di ricerche e scavi, autorizzato dalla Sopraintendenza di Cagliari.

L’attività di scavo del sito archeologico era stata infatti ripresa nel 2017, con la direzione del professor Spanu (curatore anche del progetto espositivo del museo) grazie ad una concessione limitata ad un anno che ha consentito così una prima manutenzione del sito ed una giornata dedicata alla visite a scavo aperto. Ma dato che la campagna necessitava comunque di essere proseguita, il comune si è rivolto appunto alla Sopraintendenza di Cagliari per proseguire i lavori.

Da qui, una convenzione stipulata con l’Università di Sassari, che avrebbe consentito non solo il proseguimento delle attività di scavo, ma anche la programmazione di altre attività didattiche con gli studenti. 

Andrea Santucciu

Eppure ad oggi è ancora tutto fermo. “L’intervento è oggi improcrastinabile”, dichiara infatti il sindaco Andrea Santucciu. “L’approssimarsi della scadenza di concessione di scavo a Is Bangius ha portato la giunta a dare indirizzi affinché l’università di Sassari faccia un cronoprogramma degli scavi: il sito richiede manutenzione e pulizia costante”.

In precedenza alla convenzione, il comune di Marrubiu, credendo fortemente nel progetto espositivo e in attesa degli sviluppi della suddetta programmazione, aveva predisposto che gli interventi non si sarebbero fermati, seppur con fondi esclusivamente comunali, inserendoli così nella programmazione territoriale seguita a livello di Unione dei Comuni e per un ammontare di circa 500.000 euro.

“Una parte delle risorse sono state già liquidate”, precisa però il vice sindaco Luca Corrias “attendiamo la risposta dell’Università. “E’ nostro interesse conservare il patrimonio archeologico di cui siamo orgogliosi ed è quindi necessario dare inizio alle operazioni di scavo nel più breve tempo possibile”.

“Abbiamo l’esigenza”, conclude Corrias, “di valorizzare le nostre risorse culturali e ambientali anche rendendole fruibili all’utenza. Le difficoltà e i limiti dovuti all’emergenza Covid-19 non possono più esimerci dal programmare la campagna di scavo”.

“Muru di Is Bangius”. Il sito archeologico, nella frazione di Marrubiu, la cui denominazione richiama la presenza di terme romane, è un unicum, interpretato come sede temporanea del governatore romano nel corso dei suoi spostamenti da Karales verso il Forum Traiani.

L’edificio termale con villa romana, provvisto di pavimenti musivi e di rivestimenti marmorei alle pareti, è stato oggetto di campagne di scavo precedenti nelle quali sono stati rinvenuti frammenti e manufatti che testimoniano la vita nel periodo severiano, probabilmente sotto l’imperatore Caracalla.

A render ancor più appetibile il sito è la presenza della villa padronale di fine ‘800, insistente sulla stessa area archeologica, già ospitante un mostra etnografica dedicata alla vita agricola del paese curata dall’associazione di volontari Cultura Arte Marrubiu.

La villa ospiterà nel suo piano superiore l’esposizione dei reperti ritrovati in loco, così da consentire un continuum tra lo scavo ed il futuro museo.

Venerdì, 12 giugno 2020

 

 

 

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