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Un massiccio piano di investimenti pubblici per far ripartire la Sardegna

La CNA sentita in Consiglio regionale punta tutto sull'edilizia e sull'artigianato

Un massiccio piano di investimenti pubblici per far ripartire la Sardegna
La CNA sentita in Consiglio regionale punta tutto sull’edilizia e sull’artigianato

La Regione avvii una ricognizione di tutte le risorse pubbliche ancora non impegnate per metterle al servizio di un grande progetto di rilancio del nostro sistema economico-produttivo. Questa la proposta dei vertici di CNA Sardegna, davanti alla V Commissione del Consiglio regionale: occorre discutere con urgenza un massiccio piano di investimenti pubblici, a partire dal settore edilizio e dall’artigianato.

Pierpaolo Piras

“Contestualmente, per un periodo transitorio di 2 anni, occorre applicare in via eccezionale procedure semplificate che consentano la spendita delle risorse nel rispetto della legalità e della concorrenza”, hanno chiesto stamande il presidente regionale Pierpaolo Piras e il segretario regionale Francesco Porcu, dopo aver riassunto lo stato dell’economia sarda e le criticità per le piccole e medie imprese isolane legate alla pandemia.

“Il superamento di una crisi di natura asimmetrica di così vaste proporzioni, che colpisce contestualmente il sistema dell’offerta e della domanda, non si supererà per il naturale aggiustamento dell’economia”, secondo i vertici CNA, “ma richiede ai vari livelli che il decisore pubblico svolga una funzione attiva, concentrando le risorse a disposizione con piani accelerati di investimenti pubblici, negli ambiti che producono maggior impatto sulla crescita economica ed occupazionale”.

“Gli effetti della pandemia, con il prolungarsi del blocco delle attività dei sistemi turistici e dell’accoglienza, la contestuale contrazione della domanda che falcidierà produzione e consumi, non ci lasciano molti strumenti per stimolare dall’interno l’economia della Sardegna”, osservano Piras e Porcu. “La grande filiera delle costruzioni, con gli effetti espansivi e moltiplicatori che è in grado di produrre sull’intero sistema economico, è uno di questi”.

Franscesco Porcu

Dalla CNA propongono, quindi, un grande piano di investimenti pubblici che apra un nuovo ciclo edilizio ecosostenibile, all’insegna del riuso, della riqualificazione, dell’efficientamento energetico, del ripristino e delle bonifiche ambientali, della manutenzione e della messa in sicurezza del territorio.

Per il rilancio è necessario – secondo CNA Sardegna – che vengano messe a frutto le importanti opportunità offerte dall’utilizzo dei Fondi strutturali europei, sia per quanto attiene alla programmazione in corso, ma soprattutto per il ciclo 2021-2027, in considerazione del fatto che sono cadute molte delle rigidità e dei vincoli che ne rallentavano la gestione (eliminato l’obbligo del cofinanziamento nazionale, via i vincoli di concentrazione tematica, possibilità di trasferire risorse da un programma all’altro).

Nello stesso tempo l’associazione artigiana chiede che le tante altre risorse disponibili, ancora non impegnate, vengano riorientate verso tipologie di opere immediatamente cantierabili. “Per poter utilizzare in tempi congrui le risorse finanziarie disponibili”, hanno detto Piras e Porcu, “è necessario sospendere il quadro normativo e procedurale vigente in materia di lavori pubblici ed adottare, seppur in via transitoria, facendo salve le norme sulla concorrenza e sul rispetto della legalità procedure semplificate che consentano l’apertura dei cantieri e la realizzazione delle opere”.

Per quanto riguarda l’artigianato, la Cna Sardegna chiede l’attuazione immediata del pacchetto di interventi per i settori dell’artigianato e del commercio, approvato con la legge di stabilità n. 48 del 28 dicembre 2018, e frutto del lungo lavoro prodotto dalla commissione speciale istituita per affrontare la crisi dei due comparti. Pacchetto di interventi a tutt’oggi non ancora attuato.

Anche per il patrimonio scolastico e universitario Cna ha presentato un progetto, rendendo esplicite le straordinarie ricadute sul versante economico ed occupazionale e su quello – non meno importante – in termini di risparmio per la pubblica amministrazione.

Giovedì, 14 maggio 2020

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