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La Protezione Civile compra senza badare ai prezzi? Ci vuole trasparenza

Interrogazione di Ciusa (M5S) sugli acquisti di mascherine e attrezzature sanitarie in Regione

Michele Ciusa

La Protezione Civile compra senza badare ai prezzi? Ci vuole trasparenza
Interrogazione di Ciusa (M5S) sugli acquisti di mascherine e attrezzature sanitarie in Regione

Massima trasparenza su tutte le spese effettuate dalla Regione per l’acquisto di mascherine di protezione, presidi sanitari e altre attrezzature. La chiede il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Michele Ciusa, in un’interrogazione (con i colleghi Desirè Manca, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas) indirizzata al presidente della Regione, Christian Solinas, e al direttore della Protezione Civile, Antonio Pasquale Belloi.

“La notizia dell’acquisto di mascherine da parte della Regione ad un prezzo triplo rispetto a quello pagato per gli stessi dispositivi di protezione personale dall’Aou di Sassari, denunciata da Il Fattoquotidiano.it, non è l’unica spesa effettuata dalla Direzione regionale della protezione civile che appare poco cristallina e portatrice di dubbi”, scrive il consigliere Ciusa. “A leggere i dettagli delle spese decise dal direttore generale della Protezione civile, l’ingegner Belloi, non è affatto chiaro quali siano gli indicatori, i pareri tecnici e le valutazioni alla base degli acquisti effettuati finora”.

Soldi spesi senza criterio e senza programmazione, lamenta il consigliere del M5S: “È sufficiente una lettura veloce della ‘lista delle spesa’ per rendersi conto che la Protezione Civile è andata a tentoni, senza tenere conto dei fabbisogni reali della sanità regionale, e senza alcun tipo di programmazione. Per questo chiediamo al presidente Solinas e al direttore Belloi di chiarire con urgenza come sono stati spesi i 35 milioni di euro destinati agli acquisti per far fronte all’emergenza sanitaria e di poter conoscere con urgenza l’importo residuo del fondo di contabilità speciale, già gravemente intaccato da acquisti discutibili”.

L’interrogazione solleva qualche dubbio anche su altri acquisti fatti nella fase di emergenza: “La protezione civile non ha acquistato soltanto mascherine per cifre milionarie, senza preoccuparsi di ricercare il miglior prezzo sul mercato”, sottolinea sempre Michele Ciusa, “ma ha comprato anche 120 ventilatori polmonari, per oltre 750 mila euro, 40 litri di igienizzante per le mani, 2.500 batterie per l’alimentazione dei termometri, 200 pettorine. Ciò che più stupisce è che il numero dei dispositivi di protezione acquistati, talvolta per costi eccessivi, con grande probabilità non sarà sufficiente a coprire i fabbisogni della macchina sanitaria in prima linea nella lotta al Covid: addirittura risulta che siano state acquistate soltanto 250 tute di protezione personale dall’inizio dell’emergenza a oggi”.

Si chiede dunque di fare il punto della situazione e di sapere quali siano state le valutazioni alla base per questi acquisti. Perché “spese apparentemente poco oculate e disorganizzate”, conclude Ciusa, “potrebbero, nei mesi a venire, rivelarsi frutto di una gestione del tutto fallimentare”.

Venerdì, 24 aprile 2020

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