Un giovane con radici in Marmilla per monitorare l'epidemia di Covid-19 - LinkOristano
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Un giovane con radici in Marmilla per monitorare l’epidemia di Covid-19

Con un collega del Molise e un team di esperti ha creato un sofisticato pannello di controllo e ora studia quando arriverà "il picco"

Giuseppe Atzeni

Un giovane con radici in Marmilla per monitorare l’epidemia di Covid-19 in Italia
Con un collega del Molise e un team di esperti ha creato un sofisticato pannello di controllo e ora studia quando arriverà “il picco”

Luigi Giuseppe Atzeni

C’è un giovane laureato sardo di 25 anni, Luigi Giuseppe Atzeni, originario di Tempio, ma con radici familiari nella Marmilla (suo padre Marco è di Baradili), dietro il progetto Covstat_it, ideato per monitorare l’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia, insieme al collega molisano Vincenzo Nardelli, di San Martino in Pensilis, anche lui con laurea in Data Analytics all’Università Cattolica di Milano e anche lui di 25 anni. Poco prima di metà marzo i due giovani dottori, partendo dai dati della Protezione civile e applicando nella sua forma originale uno dei modelli epidemiologici più utilizzati, il Sir, hanno creato una “dashboard”, un vero e proprio pannello di controllo, aggiornato costantemente: Covstat_it, appunto.

Quello che sembrava dovesse essere solo un esperimento, subito dopo la pubblicazione sui social, Linkedin in primis, ha destato l’attenzione di numerosi studiosi. Esperti del settore e non hanno analizzato il lavoro e hanno contattato i due giovani laureati. Andrea Palladino, astrofisico, da subito si è reso disponibile per collaborare con loro.

Il progetto, Covstat_it, è stato preso a riferimento dal professor Giuseppe Arbìa, nel programma “Di martedì”, in onda su La7, condotto da Giovanni Floris. Successivamente, ne ha scritto “Il sole 24 ore”. E quindi è finito anche sugli schermi di Sky.

Al progetto ora collabora una nutrita squadra di qualificati esperti.

“Il nostro lavoro si basa sulla costruzione di un modello, che unisce dati di diversa natura”, racconta Luigi Giuseppe Atzeni. “Con questi dati stiamo seguendo l’evoluzione del virus. Stiamo cercando di prevedere quando sarà il picco, nelle varie zone d’Italia e quando inizierà la decrescita”.

Quindi non ci sarà un picco nazionale?
“Esatto. Il primo sarà in Lombardia. Lo aspettiamo in questi giorni, tra il 13 e il 16 aprile. Raggiunto l’apice, gradatamente si scenderà. Nel caso della Lombardia, meglio ancora del Lombardo-Veneto, la zona notoriamente molto più colpita dal coronavirus, il ritorno, lento, alla normalizzazione sarà più lungo, rispetto alle altri parti della penisola”.

In Sardegna, quando viene previsto l’apice?
“Direi tra il 19 e il 25 aprile. Dunque circa dieci giorni dopo quello delle regioni più devastate dall’attacco virale. Ma in Sardegna, la discesa dovrebbe avvenire in maniera più rapida rispetto alle altre regioni, avendo raggiunto un numero di infetti molto più basso”.

Luigi Giuseppe Atzeni, Vincenzo Nardelli, Andrea Palladino e il professor Giuseppe Arbìa, docente di statistica all’Università Cattolica di Milano, che si è unito all’iniziativa, continuano il loro lavoro assieme alla squadra marchigiana, Tombolini & associati: recuperano dati, migliorano il loro lavoro e lo rendono pubblico. Sui social, ormai, Covstat_it è un punto di riferimento che aiuta a una più efficace comprensione del grave fenomeno che sta condizionando la nostra vita. (M.A.)

Mercoledì, 15 aprile 2020

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