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Commercialisti: i soldi per le imprese non coprono nemmeno la metà delle richieste

Giudicata insufficiente la dotazione del Governo per fare fronte all'emergenza coronavirus

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Commercialisti: i soldi per le imprese non coprono nemmeno la metà delle richieste
Giudicata insufficiente la dotazione del Governo per fare fronte all’emergenza coronavirus

Le risorse aggiuntive stanziate dal Governo sul Fondo centrale di garanzia per le PMI, pari a 1.729 milioni di euro, non sono sufficienti a coprire nemmeno la metà delle potenziali richieste di finanziamenti garantiti al 100% dallo Stato fino al 25% del fatturato e comunque fino a un massimo di 25.000 euro. E’ quanto emerge da una elaborazione del Consiglio nazionale dei commercialisti.

Le partite IVA individuali e le imprese con ricavi o compensi sino a 100.000 euro sono circa 4,2 milioni. Considerando una media di 20.000 euro, cui corrisponde una entità media di finanziamento spettante di 5.000 euro, l’erogazione di finanziamenti pari al 25% del fatturato per tutti i potenziali aventi diritto comporterebbe la concessione di garanzie da parte del Fondo centrale di garanzia per le PMI per 21 miliardi.

Le partite IVA individuali e le PMI con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro sono circa 1,5 milioni. L’erogazione di finanziamenti pari a 25.000 euro per tutti i potenziali aventi diritto comporterebbe la concessione di garanzie da parte del Fondo centrale di garanzia per le PMI per 37,5 miliardi. A fronte di un totale di 58,5 miliardi, il Decreto Cura Italia e il Decreto Liquidità hanno assegnato risorse aggiuntive al Fondo centrale di garanzia per le PMI in misura pari a 1.729 milioni di euro.

Anche ipotizzando una leva finanziaria di 14 (tale per cui per ogni euro stanziato il Fondo rilascia 14 euro di garanzie), tali risorse sono sufficienti a erogare garanzie per non più di 24,2 miliardi di euro.

“Allo stato attuale – commenta il Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani – gli stanziamenti aggiuntivi disposti dal Governo con i due decreti emergenziali sin qui approvati sono sufficienti a garantire appena il 41,36% delle richieste potenziali di finanziamenti fino a 25.000 euro con garanzia al 100% dello Stato e, ove così assorbite, non sarebbero in grado di garantire nessun finanziamento di entità superiore. È evidente che la coperta è troppo corta. Servono quanto prima i 7 miliardi di cui giustamente parlava il Ministro dello sviluppo economico Patuanelli per rendere la dotazione del fondo adeguata alle ambizioni dichiarate dal Governo e alle conseguenti aspettative delle imprese e dei lavori autonomi”.

Martedì, 14 aprile 2020

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