“Le piccole e medie imprese oggi ferme non potranno ripartire senza aiuto” - LinkOristano
Prima categoria

“Le piccole e medie imprese oggi ferme non potranno ripartire senza aiuto”

Le proposte di Confesercenti Sardegna alla Regione, a partire da commercio e turismo

Contabile - conti - soldi - calcolatrice

“Le piccole e medie imprese oggi ferme non potranno ripartire senza aiuto”
Le proposte di Confesercenti Sardegna alla Regione, a partire da commercio e turismo

Un incisivo intervento affinché venga predisposta con la massima urgenza una strategia regionale di tutela delle piccole e medie aziende (che costituiscono il 97% del sistema produttivo isolano), per evitare che il tessuto produttivo venga danneggiato irreparabilmente.

Questa la richiesta che è arrivata oggi sul tavolo del presidente della Regione, Christian Solinas. Mittente:  Confesercenti Sardegna. Un grido d’allarme per le migliaia di imprese operanti nei comparti in maggiore difficoltà: ospitalità, agenzie viaggi, balneari, nautico e portuale turistico, organizzatori di eventi, servizi di ristorazione e pubblici esercizi, ma anche e soprattutto il commercio al dettaglio e su area pubblica.

“Tutte queste attività, senza sostegni adeguati, rischiano di non riaprire più dopo lo stop dovuto al cosiddetto “lockdown” necessario per fermare il diffondersi dell’epidemia, altrettante lo potranno fare solo a partire dalla prossima stagione”, afferma Gian Battista Piana, direttore di Confesercenti Sardegna. “La gran parte di questi settori, infatti, è stata sottoposta fin dall’inizio alle misure più restrittive e, per quanto riguarda in particolare il turismo e le attività a esso collegate (ricettivo, balneari, agenzie viaggio ecc..), la caduta della domanda (meno viaggi) oltre ad essere stata immediata e non direttamente legata ai provvedimenti adottati, continuerà ben oltre l’auspicato superamento dell’emergenza sanitaria.”

“Urgente quindi sostenere le imprese che hanno smesso di vendere e produrre”, prosegue Piana, “sia per obbligo normativo che per mancanza di domanda, per evitare che queste, alla fine della crisi, semplicemente cessino di esistere. Vanno sostenuti i redditi dei lavoratori e degli imprenditori, soprattutto piccoli, per evitare che agli inevitabili effetti sanitari si sommino (nella cosiddetta seconda fase) le prevedibili ed eccessive problematiche sociali”.

“I sussidi per l’occupazione varati dalla Giunta regionale sono importanti e necessari, ma è proteggere l’occupazione significa tutelare la capacità produttiva delle imprese e ciò può essere fatto solamente con una importante quanto immediata iniezione di liquidità”, afferma Roberto Bolognese presidente Confesercenti Sardegna, “affinchè le imprese possano salvare i posti di lavoro, le banche dovranno garantire, non solo a parole, l’accesso a prestiti facilitati prescindendo dalle consuete valutazioni in ordine al merito creditizio.”

Al fine di accelerare il processo di sostegno alle imprese e affinchè questo sia adeguato alle esigenze delle aziende, Confesercenti Sardegna chiede un incontro urgente con il presidente Solinas (in videoconferenza) per discutere le misure urgenti proposte di seguito:

– un’integrazione di 1.000 euro (per due/tre mesi) alla misura nazionale previsa dal DL 18/2020 – Cura Italia (Bonus 600,00);

– favorire l’accesso al credito, per le attività commerciali della Sardegna, in misura proporzionale al proprio volume d’affari (max 50.000,00) e con lungo periodo di preammortamento (es. 24 mesi), e con possibile estensione della garanzia al 100%;

– viste le misure annunciate dal Governo che prevedono finanziamenti alle imprese garantiti al 100% dal Fondo centrale, destinare i fondi di cui alla delibera della giunta regionale n° 13/18 del 17 marzo 2020 alle micro e piccole imprese (anche dei comparti commerciale ed artigianale) che non riusciranno ad accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato;

– esonerare per il 2020 le imprese e i lavoratori dal DURC e dal certificato antimafia;

– verificare la possibilità di richiedere ai Comuni che l’hanno istituita la sospensione per l’anno 2020 della tassa comunale di soggiorno, che verrà rimborsata con fondi regionali sulla base degli introiti accertati, in ogni singolo comune, nell’anno 2019;

– interventi sul fronte delle imposte regionali (addizionali, Irap ecc…), imposte locali e concessioni demaniali;

– sensibilizzazione dei Comuni ad ampliare senza aggravi economici il suolo pubblico dato in concessione alle imprese al fine di favorire l’adozione di misure di sicurezza a contrasto dell’epidemia.

Lunedì, 6 aprile 2020

commenta