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Riaperto a tempo di record il Pronto soccorso dell’ospedale San Martino

Dopo lo stop di ieri sera per il ricovero di sei pazienti da sospetto coronavirus

Ospedale San Martino di Oristano - Pronto Soccorso

Riaperto a tempo di record il Pronto soccorso dell’ospedale di Oristano
Dopo lo stop di ieri sera per il ricovero di sei pazienti da sospetto coronavirus

Ha riaperto al pubblico poco dopo le 12, il Pronto Soccorso dell’ospedale San Martino di Oristano, che nella tarda serata di ieri aveva dovuto temporaneamente sospendere l’attività per il contemporaneo afflusso di sei pazienti con sintomi respiratori e sospetto contagio da coronaviorus. Sono state sanificate in mattinata l’area della Radiologia e quella del Pronto Soccorso, dove erano transitati alcuni dei pazienti con sospetto Covid, così da garantire la ripresa delle attività nel minor tempo possibile. Un intervento a tempo di record.

«Occorre sottolineare e chiarire che si tratta di un’apertura condizionata dal fatto che, finchè non arriverà l’esito dei tamponi e l’eventuale trasferimento in altra struttura, l’area Covid sarà interamente occupata – spiega la direttrice del Pronto Soccorso Priscilla Ongetta – Invitiamo quindi la popolazione a non rivolgersi al Pronto Soccorso se non per gravi necessità».

L’Assl di Oristano precisa che, in questo frangente, non è mai stata sospesa l’attività di pronto soccorso pediatrico, né di quello ostetrico, mentre grazie alla collaborazione dell’Unità operativa di Medicina Interna e del Servizio 118, tutti gli altri pazienti che attendevano al Pronto soccorso sono stati presi in carico e nessuno è stata rinviato a casa.

«E’ doveroso un ringraziamento a tutti i nostri operatori di Pronto Soccorso, 118, Medicina e gli altri reparti coinvolti, che hanno gestito e stanno gestendo questa emergenza con il massimo dell’impegno e della professionalità – dichiara il direttore Mariano Meloni – A brevissimo al San Martino apriremo una nuova area Covid in grado di prendere in carico un maggior numero di casi sospetti Covid, così da non dover mettere in crisi l’attività di emergenza-urgenza».

Domenica, 29 marzo 2020

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