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Terralba, maschere da mare diventano respiratori con le stampanti 3D

Il dirigente del De Castro annuncia una collaborazione con un gruppo di maker e medici sardi

De Castro - maschera respiratore

Terralba, maschere da mare diventano respiratori con le stampanti 3D
Il dirigente del De Castro annuncia una collaborazione con un gruppo di maker e medici sardi

La maschera adattata con le parti stampate in 3D nel laboratorio del De Castro

Una maschera da mare può diventare maschera C-PAP ospedaliera, utilizzabile in terapia sub-intensiva nella cura del coronavirus, e il laboratorio di stampa 3D della sede di Terralba dell’Istituto di istruzione superiore “De Castro” è stato coinvolto in questo progetto. Il dirigente dell’Istituto, Pino Tilocca, ha messo a disposizione il laboratorio per lo studio e l’eventuale realizzazione dei dispositivi respiratori.

“Qualora la situazione di diffusione del contagio lo rendesse necessario”, spiega il dirigente dell’istituto, Pino Tilocca, “il laboratorio è immediatamente attivabile, grazie alla collaborazione instaurata con il gruppo Sardegna Maker covid-19, fondato da Maurizio Naletto, Marco Sotgia, Giacomo Melis, Alessandro Ariu e Giulia Pani”.

Un raccordo creato con la stampante 3D

Il gruppo Sardegna Maker covid-19 è nato in modo spontaneo e raccoglie un gruppo i giovani maker e medici sardi, al fine di sviluppare prototipi stampati in 3D utili alla battaglia contro il covid-19. Ha preso le mosse dal lavoro del Fablab di Brescia, che ha stampato in 3D i raccordi per una maschera da sub per convertirla in maschera C-PAP ospedaliera, utilizzabile in terapia sub-intensiva. Già poche ore dopo la messa a disposizione dei file online, in Sardegna si è provveduto a stampare in 3D e verificare i file, recuperando alcune maschere.

Pino Tilocca

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