Sono già più di cento le cucitrici che si sono offerte per realizzare a Cabras le mascherine contro il coronavirus - LinkOristano
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Sono già più di cento le cucitrici che si sono offerte per realizzare a Cabras le mascherine contro il coronavirus

Grande successo per il progetto del Comune, in sole quattro ore adesioni record

Sono già più di cento le cucitrici che si sono offerte per realizzare a Cabras le mascherine contro il coronavirus
Grande successo per il progetto del Comune, in sole quattro ore adesioni record

Sessantuno mail, quarantadue messaggi su messenger e ventotto commenti con disponibilità a prendere parte all’iniziativa. A quattro ore circa dal lancio l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Cabras “progetto mascherine”, nata con l’intento di costruire una rete di persone che realizzi le mascherine da distribuire alla cittadinanza, per potersi proteggere dal coronavirus, è già un grande successo.

Altre quattro persone non residenti a Cabras si sono candidate e in Comune stanno cercando di organizzare anche il loro coinvolgimento. A queste vanno aggiunte anche altre quattro persone che non sono su Facebook e hanno contattato privatamente l’Amministrazione.

“Nessuno ha maschere”, dichiara il sindaco Andrea Abis, “una settimana fa abbiamo inviato una nota alla direzione centrale della Protezione civile di Cagliari, ma non ci invieranno le maschere. Abbiamo la popolazione che va nei negozi e non è in sicurezza senza i dispositivi di protezione individuale. Il mio dovere è ragionare in emergenza, visto lo stato di necessità, in qualità di autorità comunale di protezione civile e non come burocrate. Il problema c’è e va risolto, va usata la testa. Se arrivassero domattina le maschere sarei contentissimo, però intanto devo risolvere il problema, quindi abbiamo lanciato il progetto mascherine, stiamo raccogliendo le adesioni di chi sa cucire e stiamo testando il prototipo e i materiali”.

“L’iniziativa ha mosso senso civico a livello comunale e nei paesi limitrofi”,  dichiara Alessandra Spanu, assessore alle politiche sociali, sanitarie e assistenziali. “È un gesto che nel momento della difficoltà vede tutti vicini, al di là dell’appartenenza territoriale. Abbiamo creduto in questa iniziativa, che rientra a pieno nelle azioni previste dalle nostre linee di mandato, con l’obiettivo di ricostruire una comunità educante, meno individualista e che si prenda cura dell ‘altro”.

La locandina

Mercoledì, 18 marzo 2020

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