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Cure salva vita negate a Oristano: il caso arriva in Parlamento

Interrogazione della deputata pentastellata Mara Lapia al Ministro Roberto Speranza

Mara Lapia

Cure salva vita negate a Oristano: il caso arriva in Parlamento
Interrogazione della deputata pentastellata Mara Lapia al Ministro Roberto Speranza

Il caso dell’Ospedale San Martino, non autorizzato a somministrare cure salvavita per pazienti oncoematologici, arriva in Parlamento, grazie all’interrogazione della deputata del Movimento 5 Stelle e membro della commissione sanità, Mara Lapia, rivolta al Ministro della Salute Roberto Speranza.

La richiesta della deputata penstellata, in visita nel nosocomio oristanese a inizio mese, è che venga fatta pressione, da parte del Ministero, alla Regione affinché autorizzi immediatamente il reparto di onco-ematologia per la prescrizione e la somministrazione delle terapie salva-vita.

“Già l’atto aziendale della Asl di Oristano del 2012, poi aggiornato al 2013”, scrive la deputata Lapia, “prevedeva l’istituzione di una ‘Struttura Complessa di Oncologia ed Onco-Ematologia’ presso il presidio ospedaliero San Martino: tuttavia tale atto non risulta essere stato mai approvato, dalla Regione Autonoma Sardegna”.

“Con richiesta datata 21 luglio 2016, a firma dell’allora Referente Aziendale del reparto di Onco-Ematologia dell’ospedale San Martino di Oristano”, prosegue la Lapia, “veniva sottoposta al direttore dell’Asl 5 la richiesta di inserimento di ‘Onco-Ematologia – San Martino’ tra i centri prescrittori dei farmaci innovativi per i pazienti sottoposti a regimi di chemioterapia presso la medesima struttura;
inoltre, con richiesta datata 13/12/2016 a firma del commissario straordinario di Ats Sardegna Giovanna Porcu, veniva richiesto l’inserimento della struttura semplice dipartimentale di Oncologia ed Onco-Ematologia del presidio ospedaliero San Martino di Oristano, tra i centri di riferimento abilitati alla formulazione delle diagnosi e del piano terapeutico per i principi attivi di medicinali innovativi ed essenziali alla cura di importanti patologie afferenti l’ambito onco-ematologico”.

“In data 11 gennaio 2017 la Direzione Generale della Sanità – Servizio Qualità dei Servizi e Governo Clinico della Regione Sardegna”, prosegue la deputata nel documento, “per mezzo di una lettera indirizzata al direttore generale di Ats Sardegna, ha comunicato diniego all’istanza in premessa del 13/12/2016, con le seguenti motivazioni: «non risulta che presso il presidio ospedaliero San Martino di Oristano sia stata autorizzata una unità operativa di Onco-Ematologia». Per tali ragioni la richiesta non venne accolta”.

“Lo scorso 13 febbraio 2020, in audizione presso la Commissione Sanità della Regione Sardegna, il direttore generale dell’Assessorato Igiene e Sanità ha chiarito – come da comunicato stampa pubblicato sul sito della regione – che il
presidio non dispone delle autorizzazioni necessarie per prescrivere e somministrare i suddetti farmaci”.

“La problematica descritta”, osserva la deputata Lapia, “sta seriamente preoccupando i pazienti in cura presso il presidio ospedaliero, così come le loro famiglie, poiché se l’impossibilità di somministrazione delle cure innovative sarà definitiva, tutto ciò costringerà gli utenti ad intraprendere viaggi molto lunghi verso altre strutture della regione (come, ad esempio, Cagliari e Nuoro) o,
addirittura, fuori regione; risultano note le problematiche legate alla morfologia del territorio sardo, accentuate altresì dalla condizione di insularità della regione, per cui percorrere lunghe distanza comporta tempi molto elevati e viaggi estenuanti sia per i pazienti che per le loro famiglie: viaggi che non avrebbero ragione di esistere, considerato che il San Martino di Oristano è tra i maggiori presidi ospedalieri a servizio di un’area vasta”.

“Prendendo in esame l’ultimo triennio”, prosegue Lapia, “stando ai dati forniti dal reparto di Onco-Ematologia della struttura in questione, nel secondo semestre del 2017 ci sono stati 675 trattamenti chemioterapici; 1054 nel 2018; 953 nel 2019. Tuttavia l’impossibilità di prescrivere farmaci innovativi, ha costretto il personale a indirizzare i pazienti in altre strutture della regione”.

“È necessario evitare, ricercando le dovute soluzioni in tempi rapidi”, conclude Mara Lapia appellandosi al Ministro Speranza, “il diniego alla prescrizione e somministrazione dei farmaci salvavita per la cura delle malattie onco-ematologiche presso l’ospedale San Martino. Non è da meno conto rammentare che presso il citato presidio operino professionisti di alto livello, con adeguati profili utili allo svolgimento delle terapie salva-vita, ed il tutto si svolge in ambienti pienamente confacenti all’attività svolta. La Direzione qualità dei Servizi e Governo Clinico dell’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna ad oggi preclude lo svolgimento di questo importante servizio, a causa della mancata autorizzazione della Regione di una struttura onco-ematologica presso la ASSL di Oristano”.

Sabato, 22 febbraio 2020

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