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In Comune si parla sardo: a Ruinas e Santu Lussurgiu una mozione

Corona de Logu - amministradores

In Comune si parla sardo: a Ruinas e Santu Lussurgiu una mozione per il bilinguismo
Promossa dalla Corona de Logu, è stata già discussa in nove paesi dell’Oristanese

Anche a Santu Lussurgiu e Ruinas è stata presentata la mozione che impegna i Comuni all’uso della lingua sarda. L’iniziativa promossa dalla Corona de Logu, assemblea degli amministratori comunali indipendentisti della Sardegna, ha conciso con le celebrazione in occasione della “Giornata Internazionale della Lingua Madre”, che si è tenuta ieri.

La mozione è stata presentata, oltre che nei due paesi del Campidanese, anche a Borore, Mamoiada, Pattada, Pirri, Ploaghe, Sant’Anna Arresi, Silanus e Tula, dopo essere già stata discussa nel 2019 nei Consigli Comunali di Oristano, Bauladu, Mogoro, Pabillonis, Samugheo, Scano di Montiferro, Simala, Simaxis, Terralba, Gairo, Macomer, Serramanna, Serrenti, Ussaramanna e Villanovaforru. Inoltre Macomer ha attivato l’iter per la modifica del proprio Statuto e l’inserimento della tutela e valorizzazione della lingua sarda e del bilinguismo.

Il provvedimento promosso dalla Corona de Logu impegna, a mozione approvvata, il presidente del Consiglio comunale ad aprire ogni seduta del Consiglio in sardo;  la Giunta comunale, attraverso lo strumento che ritiene maggiormente opportuno (convenzione con le Università, attivazione di Sportelli Linguistici, altro), a pubblicare sull’albo pretorio istituzionale le delibere della Giunta e del Consiglio in lingua sarda in lingua italiana e ai lavoratori del Comune a utilizzare la lingua sarda nelle relazioni con il pubblico e con i colleghi dell’ente locale.

“La Corona de Logu”, spiegano i sindaci appartenenti all’assemblea, “considera infatti prioritario incentivare l’uso del sardo, nostra lingua madre, in tutti gli abitanti dell’isola, in ogni occasione, e in primo luogo proprio nelle amministrazioni pubbliche, che svolgono un ruolo di guida per le proprie comunità”.

“La Corona de Logu”, conclude l’assemblea degli amministratori, “si augura che in futuro sempre più comuni sardi s’impegnino nella diffusione dell’uso della lingua sarda nei rapporti col pubblico, in atti amministrativi, in occasioni ufficiali, contribuendo così alla crescita della coscienza nazionale sarda nel popolo e nelle istituzione dell’Isola”.

Sabato, 22 febbraio

 

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