Sit-in ad Ales degli ex addetti della mensa scolastica - LinkOristano
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Sit-in ad Ales degli ex addetti della mensa scolastica

Col sindacato Fisascat contestano la mancata riassunzione. Incontro con l'Unione dei Comuni della Marmilla

Ales - sit in mensa scuole

Sit-in ad Ales degli ex addetti della mensa scolastica
Col sindacato Fisascat contestano la mancata riassunzione. Incontro con l’Unione dei Comuni della Marmilla

Il sit-in di protesta stamattina ad Ales

Sit-in di protesta questa mattina ad Ales davanti ai cancelli della scuola dei rappresentanti del sindacato provinciale Fisascat e degli ex lavoratori impiegati nella mensa scolastica, non richiamati in servizio dopo l’affido della gestione a una ditta di Sestu.

La manifestazione ha consentito di ottenere un incontro con i rappresentati dell’Unione di Comuni dell’Alta Marmilla, che avverrà nei prossimi giorni.

Sindacalisti ed ex lavoratori contestano la decisione dell’Unione dei Comuni Alta Marmilla, che organizza il servizio associato di mensa scolastica per gli studenti delle scuole dell’infanzia e primaria afferenti all’Istituto comprensivo di Ales, di procedere senza attivare le clausole di salvaguardia per la tutela dei lavoratori impiegati nell’appalto relativo al servizio di mensa.

Il servizio, infatti, nelle ultime settimane è stato al centro di alcuni cambiamenti, contestati dallo stesso sindacato, che ritiene siano state commesse alcune irregolarità. A dicembre il centro di cottura di Ales è stato chiuso dopo la caduta di calcinacci addosso a un cuoco ed è stato disposto il trasferimento a Sini, mai utilizzato. La gestione del servizio è stata poi affidata alla ditta di Sestu che, come sostenuto dal sindacato Fisascat, ha richimato in servizio solo il 60% degli addetti impiegati precedentemente, gli addetti alla somministrazione, mentre ha lasciato a casa gli addetti alla cucina.

“La ditta di Sestu”, lamentano anche dal sindacato, “porterà i pasti nei refettori dopo un viaggio di una settantina di chilometri e certamente non saranno biologici, in pratica fornirà un servizio diverso da quello pagato dai contribuenti, a discapito sempre degli utenti più deboli: i bambini”.

Giovedì, 30 gennaio 2020

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