Acqua, farina e colori per dare vita a un dipinto: artista in scena a Villa Verde - LinkOristano
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Acqua, farina e colori per dare vita a un dipinto: artista in scena a Villa Verde

Seconda performance di Ilaria Marongiu, all'interno della mostra “Un recinto pieno di stelle”

Acqua, farina e colori per dare vita a un dipinto: artista in scena a Villa Verde
Seconda performance di Ilaria Marongiu, all’interno della mostra “Un recinto pieno di stelle”

Villa Verde ospita domenica prossima, 12 gennaio, la seconda performance dell’artista Ilaria Marongiu, che realizzerà un’opera davanti al pubblico: un impasto di farina, sale e acqua sul quale poi dipingerà.

La performance s’inserisce nel calendario di eventi promossi in occasione della personale dell’artista, dal titolo “Un recinto pieno di stelle”, inaugurata lo scorso mese di novembre.

Nell’ex frantoio del paese, alle 18 il via alla performance e alle 20 la presentazione dell’opera.

L’evento è organizzato da la Biblioteca Gramsciana, Boghes in collaborazione con la Nur s.n.c. e l’amministrazione Comunale di Villa Verde.

La locandina

Un recinto pieno di stelle. Il recinto nell’immaginario collettivo è uno spazio scoperto cinto intorno da muri, siepi, filari di piante, reti metalliche. Nella mostra di Ilaria Marongiu il recinto assurge a luogo di riflessione ma non individuale ma in un incontro con l’altro. Recinto separato nell’accezione di “temenos” dove il sacro è ciò che viene inserito-immesso al suo interno. Ciò che viene “isolato” dal resto delle cose diviene sacro, acquisisce un’aura poiché si distingue dal caos e può essere meglio compreso.

L’artista con un impasto di farina, terra, sale e acqua crea opere d’arte ispirandosi alla fauna e flora autoctona che crea un universo in cui le opere (le stelle) guardano e avvolgono l’osservatore. L’impasto ottenuto diventa pigmento, si presta come indurente per supporti morbidi e può essere utilizzato come pasta scultorea. Così si creano spazi neutri ovvero i tèmenos hanno il potere di diventare casa di chi li abita. All’interno della mostra i piccoli animali scelti perché “incontrati” ci guideranno alla scoperta del nostro recinto, sono loro i nostri referenti. Allora i totem, le capanne, riusciranno a scaturire in noi la ricerca. Ricerca di ciò che pian piano abbiamo perso per ritrovarlo nella natura e nella realizzazione attraverso ciò che nella universalità sacra ci nutre: il Pane.

Ilaria Marongiu. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera laureandosi in pittura e successivamente specializzandosi in Didattica dell’Arte. Attualmente insegna Disegno e Storia dell’Arte presso i Licei . Al percorso artistico degli anni accademici milanesi ne consegue un arricchimento nelle forme del linguaggio artistico che va delineandosi grazie ai contesti laboratoriali, gli approfondimenti documentaristici, espositivi e seminariali da lei stessa ideati. Le tematiche in continuo sviluppo partono dall’analisi fenomenologica degli archetipi formali come principi di nascita della coscienza.

Mercoledì, 8 gennaio 2020

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