Come vivevano i Fenici? Lo racconta un libro degli storici Stiglitz e Del Vais - LinkOristano
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Come vivevano i Fenici? Lo racconta un libro degli storici Stiglitz e Del Vais

Gli studiosi oristanesi nella rete di specialisti che hanno curato la collana dedicata al popolo che inventò l'alfabeto

Come vivevano i Fenici? Lo racconta un libro degli storici Stiglitz e Del Vais
Gli studiosi oristanesi nella rete di specialisti che hanno curato la collana dedicata al popolo che inventò l’alfabeto

Gli oristanesi Alfonso Stiglitz e Carla Del Vais sono tra i coordinatori della collana di archeologia “Il Tempo dei Fenici. Incontri in Sardegna dall’VIII al III secolo a. C”, edita dalla Ilisso, la casa editrice nuorese , già in libreria con la collana “Il tempo dei Nuraghi”.

Stiglitz e Del Vai hanno seguito il lavoro di 37 specialisti in vari ambiti, che hanno redatto 78 testi in oltre 440 pagine con un apparato iconografico di 576 immagini a colori e vivaci tavole illustrate in grado di guidare il lettore in un affascinante viaggio alla scoperta dei fenici.

La nuova avventura editoriale è stata diretta dall’antropologa e archeologa cagliaritana Tatiana Cossu, insieme appunto ad Alfonso Stiglitz e Carla Del Vais nel coordinamento scientifico era presente anche il docente Michele Guirguis, mentre il coordinamento editoriale è stato firmato dalla storica Anna Pau.

La storia e la cultura del popolo che inventò l’alfabeto sono state studiate grazie a una metodologia narrativa originale, in grado di elaborarne i molteplici ambiti: le merci e le rotte, la politica e la religiosità, le attività agricole e artigianali, la casa e la vita domestica, il trattamento dei defunti e le tombe infantili. E ancora: le divinità, l’alimentazione, la musica e la danza, la scrittura, i gioielli e gli amuleti, i templi, le tombe e la ricerca antiquaria nelle principali necropoli di Sardegna (Monte Sirai, Tharros, Othoca, Tuvixeddu, Villamar).

“Il Tempo dei Fenici. Incontri in Sardegna dall’VIII al III secolo a. C’è un volume da sfogliare pagina per pagina, per comprendere meglio e assorbire l’apporto multidisciplinare delle diverse scienze d’indagine affrontate, da quelle botaniche e zoologiche, a quelle più specifiche come la bioarcheologia o la paleopatologia, discipline che grazie a rigidi protocolli di ricerca sui metodi di raccolta dei frammenti ossei consentono oggi un quadro più chiaro delle numerose sepolture. Tanti nuclei tematici diversi, dunque, che come le tessere di un mosaico restituiscono un affresco affascinante e complesso di un’epoca che ha visto i sardi protagonisti nell’ampio scenario del Mediterraneo.

La realizzazione del volume è stata resa possibile oltre che dal contributo del Banco di Sardegna, anche dalla collaborazione di quanti ogni giorno si occupano della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio storico: il Polo Museale di Cagliari, i Musei e le Soprintendenze archeologiche della Sardegna, i Musei Reali di Torino, il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo di Roma, il Museo del Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, i piccoli Comuni, l’Università di Cagliari e quella di Sassari, una rete preziosa di enti e istituzioni al lavoro per restituire l’affascinante civiltà dei sardi.

La copertina del volume

Giovedì, 2 gennaio 2019

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