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“Subito in consiglio regionale il caso dei fanghi smaltiti a Magomadas”

Mozioni e interrogazioni sia dei consiglieri di maggioranza che di quelli di opposizione 

Magomadas - discarica fanghi campani - video Mauro Pili

“Subito in consiglio regionale il caso dei fanghi smaltiti a Magomadas”
Mozioni e interrogazioni sia dei consiglieri di maggioranza che di quelli di opposizione 

Immagini da video di Mauro Pili

 

“Subito in consiglio regionale il caso dei fanghi smaltiti a Magomadas”. Diverse le istanze giunte nelle ultime ore sia da consiglieri della maggioranza, sia dall’opposizione, perchè l’assemblea sia immediatamente investita del problema.

I Consiglieri regionali Daniele Cocco e Eugenio Lai, stamattina hanno presentato una mozione sul conferimento e smaltimento di fanghi e di altri rifiuti speciali nel territorio del comune della Planargia.

“Da diverso tempo nel territorio del comune di Magomadas si registra un’intensa attività di macchine operatrici e mezzi pesanti che giornalmente trasportano,  scarico e movimentano rifiuti speciali con spargimento sul terreno naturale, in alcuni casi anche con interramento, dei fanghi”, dichiara il capogruppo di LeU Sardigna in Consiglio regionale, Daniele Cocco, che aggiunge “è fondamentale la massima tutela dell’ambiente nello svolgimento delle attività di  recupero e smaltimento di qualsiasi rifiuto di provenienza urbana o speciale sia di natura pericolosa o non pericolosa – devono essere messi in atto di tutti gli accorgimenti e le misure di mitigazione necessarie per il contenimento degli impatti sulle componenti atmosfera, suolo e sottosuolo, ambiente e idrico, vegetazione e fauna”.

Cocco e Lai impegnano il Presidente della Regione e all’Assessore della Difesa dell’Ambiente di riferire immediatamente in aula sull’attività di smaltimento dei fanghi nel territorio del comune di Magomadas e sull’opportunità di limitare/interrompere il conferimento dei fanghi anche in merito alle segnalazioni da parte dei cittadini, e di alcune testimonianze video, su possibili inquinamenti ambientali e sui disagi di natura visiva, acustica e olfattiva. Si chiede inoltre di prevedere un’azione di controllo e monitoraggio, anche in collaborazione con le autorità e gli Enti preposti, allo scopo di prevenire condotte lesive dell’ambiente e della salute dei cittadini.

A farsi avanti, oltre ai consiglieri regionali Cocco e Lai, anche il Movimento 5 Stelle, di cui si fa portavoce il consigliere regionale Alessandro Solinas che dichiara in merito alla questione: “È una vicenda inquietante quella denunciata in questi giorni dagli organi di stampa e dagli abitanti della zona dell’oristanese, stanchi di dover sopportare soffocanti miasmi e preoccupati dal continuo viavai di camion provenienti dai porti di Cagliari e Olbia, presumibilmente carichi di fanghi di dubbia provenienza. Sembrerebbe si tratti di residui fognari che arrivano principalmente da Puglia e Campania e che andrebbero smaltiti a norma di legge all’interno di appositi impianti certificati”.

“Sempre secondo quanto riportato dalla stampa, sembrerebbe invece che questi fanghi vengano trattati in assenza delle apposite vasche in cemento, ovvero pericolosamente riversati in una buca profonda non meno di due metri e a contatto con il terreno”.

“La Sardegna è già balzata alle cronache per aver smaltito rifiuti speciali pericolosi, tra cui fanghi di depurazione, provenienti da altre zone d’Italia: a fine 2018 la Procura di Tempio ha notificato l’apertura delle indagini al Cipnes per la discarica di Spiritu Santu. La Regione Sardegna è al corrente del rischio che si sta correndo?”

“Cosa sta accadendo oggi nella piana a pochi chilometri da Bosa, una delle zone più rinomate della Costa nord-occidentale della Sardegna in cui sono presenti diverse aziende agricole? Gli assessori all’Ambiente Lampis e alla Sanità Nieddu sono a conoscenza di quanto sta accadendo? È necessario avviare urgenti e specifiche indagini per accertare la natura dei materiali depositati e l’eventuale pericolo per la salute pubblica”.

Questo l’intervento del consigliere del M5S Alessandro Solinas, che alla luce delle allarmanti notizie denunciate dai cittadini di Magomadas ha presentato un’interrogazione sottoscritta dai colleghi Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa, con l’appoggio dei portavoce alla camera dei deputati Lucia Scanu, Luciano Cadeddu e Alberto Manca, per chiedere che venga fatta assoluta chiarezza su questa vicenda sconcertante.

“Non siamo contrari al riuso e al riciclo se queste pratiche consentono di far nascere nuove realtà produttive ma alla luce di quanto accaduto chiediamo venga fatta chiarezza. Dobbiamo bloccare una volta per tutte questo circuito di smaltimento di rifiuti speciali provenienti dalle altre regioni italiane. La Sardegna non diventerà la pattumiera d’Italia, non lo permetteremo”.

Scende in campo anche la Lega Nord che chiede chiarezza sulla vicenda dell’impianto di Magomadas. Lo fa attraverso un’interrogazione consiliare, di cui prima firmataria è  Annalisa Mele. Come si legge nel testo, si richiede accertamenti sul rispetto delle prescrizioni previste e se le attività di stoccaggio risultino autorizzate, considerata la provenienza per altro extra regionale. Il grido lanciato dalla popolazione locale esasperata da un crescente disagio provocato da miasmi maleodoranti e un’aria sempre più irrespirabile non è, quindi, caduto nel vuoto.

I consiglieri del carroccio concordano all’unisono l’inaccettabilità di questa situazione che, a causa di scellerate scelte perpetrate nel passato, rischia di trasformare la nostra isola nella discarica d’Italia in barba a tutti i programmi di risanamento e recupero ambientale di territori compromessi. Una situazione inaccettabile, dunque, contro la quale i leghisti promettono battaglia.

Parlano anche i sei consiglieri regionali del Partito Sardo d’Azione, Stefano Schirru, Nanni Lancioni, Franco Mula, Piero Maieli, Giovanni Satta e Fabio Usai,  che hanno presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta all’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, relativa allo sversamento di fanghi fognari nella pianura di Magomadas.

“Nella pianura di Magomadas nel 2017 è stata autorizzata l’installazione di un impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali per 80.000 tonnellate di fanghi da essiccare, ossia per un quantitativo ben superiore a quello che produce l’intera Sardegna” si legge nell’interrogazione consiliare, “Nella piana di Magomadas, situata a pochi km da Bosa, una delle zone turistiche più rinomate della costa nord-occidentale, sono presenti aziende agricole che vedono nella pastorizia e nelle pregiate vigne la loro attività principale”.

“Di fatto, la Sardegna è entrata a pieno titolo, nel circuito dello smaltimento illegale di rifiuti” si legge sempre nel testo dell’interrogazione, “in questo momento storico in cui milioni di ragazzi di tutto il mondo manifestano per la difesa dell’ambiente, i cittadini sardi devono avere la certezza che, in nessuna zona dell’isola, avvengano illeciti di questo tipo e chiedono, oggi più che mai, di poter far crescere i propri figli senza dover temere per la loro incolumità e la loro salute; considerato che tali discariche risultano essere autentiche bombe ecologiche che violentano il nostro splendido territorio, la Regione, per quanto di competenza, si deve attivare al fine di ridare alle popolazioni che hanno subito l’inquinamento di quei terreni la sicurezza che in quei luoghi non vengano più sversati fanghi fognari o nessun altro tipo di sostanza tossica”.

Si chiede quindi all’assessore della Difesa dell’Ambiente se sia a conoscenza della situazione descritta e quali azioni intenda porre in essere, al fine di trovare una soluzione a tale problematica.

La presenza nel territorio di Magomadas di una discarica di fanghi pericolosi, residuo degli impianti di depurazione fognaria, è stata denunciata ieri dall’ex parlamentare e leader del movimento Unidos Mauro Pili, con un documento video postato sulla propria pagina Facebook.
Mauro Pili ha contestato aspramente la presenza dell’impianto e ne ha messo in dubbio il corretto funzionamento.

Mercoledì, 18 dicembre 2019

 

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