Stangata sulle merci: aumento del 25% per i camion sui traghetti - LinkOristano
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Stangata sulle merci: aumento del 25% per i camion sui traghetti

La protesta della Fita Cna

Tirrenia - Traghetti

Stangata sulle merci: aumento del 25% per i camion sui traghetti
La protesta della Fita Cna

Non c’è pace per l’autotrasporto in Sardegna. Il nuovo caro traghetti “green” da gennaio prossimo porterà un aumento medio tariffario del 25%, dovuto alla scelta dei principali armatori operanti in Sardegna di utilizzare un costoso carburante che ridurrà le emissioni di zolfo, come richiesto dal Regolamento europeo IMO 2020. Scelta unanime delle compagnie di navigazione anche sul valore da “ribaltare” all’utenza che trasporta merci per rientrare del proprio costo di esercizio: da 5 a 8 euro/mt, con stesso importo sulle medesime tratte (ad es. sulla Livorno-Cagliari e sulla Civitavecchia-Cagliari, sia Gruppo Onorato che Grimaldi Group operano identico aumento di 8 euro/mt), che significa circa 250 euro in più ad autocarro o semirimorchio per andare e venire dalla Sardegna e tariffe che lievitano fino a oltre 750 euro + Iva per singola tratta (1500 euro + Iva in andata e ritorno).

Tante sono le segnalazioni di protesta ed esasperazione che arrivano in questi giorni dagli autotrasportatori all’Unione di Trasporto FITA della CNA.

“I calcoli sui sovraccosti tariffari restituiscono cifre da capogiro per le aziende artigiane di autotrasporto, che come è doveroso ricordare rappresentano ben il 73% del totale delle imprese in Sardegna”, spiega Valentina Codonesu, responsabile regionale CNA FITA. “Abbiamo svolto un approfondimento sui volumi di traffico settimanale, mensile e annuale di diverse nostre aziende, certificando aumenti per centinaia di migliaia di euro all’anno in capo ai singoli operatori, che segneranno una distanza incolmabile dei nostri operatori con le aziende concorrenti della penisola e siderale con la concorrenza europea”.

Molto critico anche Francesco Pinna, presidente regionale CNA FITA: “Da anni abbiamo fatto nostra la battaglia per la mobilità delle merci da e per la Sardegna e la riduzione dei sovraccosti generati dal dover necessariamente utilizzare i trasporti marittimi. E in verità ci siamo spesso sentiti soli, come se questo fosse un problema del solo autotrasporto e non dell’intera economia isolana. Oggi finalmente anche le imprese di altri comparti dialogano con noi riconoscendo che questa è una priorità dell’intero mondo produttivo e dei servizi, e che le rivendicazioni di condizioni di competitività paritarie sono interesse comune e condiviso”.

Martedì, 10 dicembre 2019

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