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Santu Lussurgiu dedica una piazza al suo vescovo

Giornata celebrativa a 490 anni dalla nascita di monsignor Giovanni Sanna Porcu

Santu Lussurgiu dedica una piazza al suo vescovo
Giornata celebrativa a 490 anni dalla nascita di monsignor Giovanni Sanna Porcu

A 490 anni dalla nascita di monsignor Giovanni Sanna Porcu, Santu Lussurgiu, suo paese d’origine lo ricorda con una giornata celebrativa, in programma domenica prossima, 24 novembre.

I comincia alle 9.30, nella sala Pietro Sassu della sede della Fondazione Hymnos, con il Convegno di studio dal titolo “Monsignor Giovanni Sanna Porcu promotore di cultura, redentore di schiavi e Vescovo”. Alle 16 la cerimonia di intitolazione della piazza ex Mercato, durante la quale verrà scoperta una targa dedicata a Monsignor Porcu.

Alle 16.30 la messa officiata dal Vescovo di Alghero-Bosa, accompagnata dai canti del Curcordu Santa Rughe.

La locandina

Monsignor Giovanni Sanna Porcu. Verso la prima metà del sec. XVI nasceva in questo grosso villaggio da Don Leonardo Porcu e Donna Grazia Sanna uno dei più grandi vescovi dell’isola: Mons. Dori Giov. Sanna Porcu che per fidecommesso assunse il casato materno. Umanista di vasto ingegno, dotato di grandi virtù organizzative e riformatrici, conseguì a a Roma presso i Gesuiti, la laurea in ambe le leggi, come allora si diceva distinguendosi per la viva intelligenza e serietà di studi. Nominato decano della Diocesi di Ales fu incaricato da Filippo II di trasferirsi in Algeri. visitare le reggenze barbaresche e riscattare i cristiani sardi e spagnoli ridotti in schiavitù. Ridottori in Barberia il Sanna compiva, dopo indescrivibili sacrifici e peripezie e pericoli la difficile missione liberando centinaia di cristiani schiavi e meritandosi l’elogio del Re e della Chiesa. Rientrato in Sardegna, il 26 novembre 1586 veniva elevato alla cattedra vescovile di Ampurias e Civita dove nfulsero le sue grandi doti di pastore e di riformatore, dando un soffio di rinnovamento a tuttala Diocesi. Costui, subito dopo la sua elevazione alla carica episcopale, il Duomo di Castel Aragonese dedicato a S. Antonio Abate : gettò un ponte sul Coghinas a sue spese e arredò di ricca argenteria sacrala Chiesaparrocchiale di Santulussurgiu, coi proventi della sua proprietà. Amico dell’arte chiamò vicino a sè Andrea Lusso, e gli fece dipingere il retablo perla Chiesa Parrocchialedi Martis, dedicata a San Pantaleone; opera considerata come capolavoro del grande pittore oleastrino. Amante della coltura, amico intimo del grande storico sardo Gian. Francesco Fara. canonico turritano. diede 25 mila scudi per la fondarione della Casa del Noviziato Gesuitico in Cagliari dove, all’epoca dello Spano (11), esisteva un ritratto di questo illustre prelato lussurgese, in abiti pontificali, con la seguente iscrizione; “Ill.mo Don Johannes Sanna Sardiniae Degnissimo Tum Ampuria et Civitatem Tum Usellus et Terralbensis Epus ac Domus Probationis Calaritana Societas Iesu fundator munificus”. Fu dunque, questo illustre vescovo anche pastore della Diocsi di Usellus e Terralba, cattedra episcopale che tenne dopo Mons.Antonio Surreddu consacrato nel 1601, per cui,essendo morto Mons. Don Giovanni Sanna Porcu nel 1607, deve essere rimasto nella cattedra vescovile di Usellus e Terralba per poco tempo. Questo Vescovo il 24 febbraio del 1593 consacrava nella Chiesa di S.Croce di Santulussurgiu, unitamente a Mons.Don Andrea Baccalar Vescovo di Alghero e con l’intervento di Mons.Fra Clemente, Carmelitano, da Valenza, Vescovo diAles. Don Antonio Atzori, Vescovo di Bosa, che succedette a Mons. Don Gian Francisco Fara, lo storico amico di Cossu. Anche il Fara venne consacrato Vescovo di Bosa, da Mons. Don Giovanni Sanna. nel Duomo di San Nicolò di Sassari, ufficiante l’Arcivescovo Don Alfonso De Lorca. Se fu grande Vescovo per dottrina e virtù pastorali Mons. Don Giovanni Sanna non meno distinto e dotto fu il suo conterraneo Gesuita Padre Tanchis che per vasta coltura, per la somma saggezza e chiara alta eloquenza fu chiamato alla Corte Imperiale d’Austria e nominato predicatore cesareo resiedendo a Vienna, nella Corte dell’Arciduca Carlo

Giovedì, 21 novembre 2019

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