Pescatori di ricci: "Pronti a fermarci, ma la Regione ci ignora" - LinkOristano
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Pescatori di ricci: “Pronti a fermarci, ma la Regione ci ignora”

Gli operatori chiedono comunque un sostegno alla categoria quale compensazione per il blocco dell'attività

Ricci - cassetta - pescatori

Pescatori di ricci: “Pronti a fermarci, ma la Regione ci ignora”
Gli operatori chiedono comunque un sostegno alla categoria quale compensazione per il blocco dell’attività

Cassetta di ricci

David Bichi, presidente dell’Unione dei Pescatori Subacquei Professionisti di Oristano, risponde in merito alla questione della tutela dei ricci e della loro pesca. In questi giorni il tema, come ogni anno in apertura della stagione della pesca, sta suscitando pareri discordanti.

“Noi siamo i primi a esser favorevoli a fermarci”, dichiara David Bichi,”Purtroppo in periodo di ricci tutti si presentano come esperti del settore. È chiaro che la risorsa sia in calo, come tante altre durante vari periodi dell’anno. Il problema dei ricci si pone proprio a causa dell’abusivismo”.

Non a caso, pochi giorni prima dell’emanazione del decreto dello scorso 24 ottobre, da parte dell’assessore all’Agricoltura, Gabriella Murgia, David Bichi, insieme a una rappresentanza delle associazioni di pesca dei ricci (due di Cabras e Oristano, una di Cagliari e un’altra di Alghero-Porto Torres),con la Direzione del Servizio Pesca, si sono riuniti in un tavolo tecnico in Assessorato per presentare, come ogni anno, varie interpellanze in merito alla questione.

“Negli anni passati avevamo chiesto delle restrizioni”, spiega David Bichi, “ma anche di ridurre il calendario della stagione di pesca, e diminuire le licenze offrendo a chi si vuole ritirare dalla pesca, un fondo o bonus uscita economico in cambio a sostegno del pescatore”.

“Sono tante le proposte fatte in passato”, dichiara David Bichi, “e mai nessuno che le abbia prese in considerazione. Il fatto che noi siamo disposti a fermarci non significa però che non dobbiamo avere niente in cambio. Abbiamo delle famiglie da mantenere. Un rimborso economico è fondamentale per noi”.

“Quest’anno”, prosegue David Bichi, “abbiamo chiesto di anticipare il calendario di pesca al 1° di novembre viste le condizioni meteo di queste settimane che andranno a ridurre drasticamente le giornate di pesca impedendoci di immergerci in mare”.

“Noi vogliamo lavorare”, conclude David Bichi, “perché, ad esempio, i comuni o chi di dovere non ci utilizza per la raccolta della plastica nei mari, ripulire i fondali dai materiali inquinanti o per controllare la pesca abusiva? Conosciamo bene il mare, potremo dare un contributo non indifferente”.

Giovedì, 7 novembre 2019

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