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Piani di zona bloccati: impossibile vendere o acquistare un alloggio

Intervento dell’ex vicesindaco di Oristano Giuseppina Uda: problema da risolvere in consiglio

Piani di zona bloccati: impossibile vendere o acquistare un alloggio
Intervento dell’ex vicesindaco di Oristano Giuseppina Uda: problema da risolvere in consiglio

Giuseppina Uda


Chi oggi deve vendere un immobile nei piani di zona di Oristano non lo può fare. E chi vuole acquistare, anche lui non può. Appartamenti e case a schiera sono bloccati a Torangius, come a San Nicola; a Silì come a Torre Grande; in via Cagliari come in via Brianza e in via Casu. Un problema normativo non consente la stipula degli atti. Un problema che però si potrebbe superare, secondo l’ex vicesindaco Giuseppina Uda, promotrice di un’apposita iniziativa durante il suo mandato.
Di seguito publichiamo un suo intervento.

La giunta Tendas fin dal suo insediamento si interessò dell’annoso problema che di fatto non consentiva, e non consente ancora oggi, di stipulare atti di vendita degli immobili ricadenti nei piani di zona. Il problema era grave ed era particolarmente sentito. La platea di cittadini interessati abbraccia i 9 piani di zona sorti in città e tra questi quello di Torangius con 69 cooperative e 670 abitazioni, quello di San Nicola con 36 cooperative e 298 unità abitative, quelli di Silì con 7 cooperative e 71 unità abitative più quelli delle altre frazioni (6 cooperative e 79 abitazioni), di Torre Grande, di via Cagliari, viale Brianza e via Casu.
Complessivamente riguardava poco meno di 1.500 abitazioni e altrettante famiglie. Una famiglia oristanese su sette.
Il quadro normativo era complesso e incerto, allora come ora, ma fu creato un gruppo di lavoro di dipendenti comunali molto motivati che in pochi mesi, con lo straordinario aiuto del notaio Pierluisa Cabiddu, consentì di trovare una soluzione al problema: regolamenti, modulistica, bozza di contratti per consentire finalmente, a chi ne aveva necessità, la possibilità di eliminare il vincolo di inalienabilità.

Furono tenute diverse assemblee pubbliche per spiegare lo strumento che è, e deve essere inteso, uno strumento che aumenta e migliora i diritti dei cittadini. Infatti, con l’adesione e il pagamento dello svincolo posto dalla legge, è consentita la libera circolazione giuridica degli immobili, (ossia è possibile vendere e/o comprare casa che ricade nei piani di zona) oppure diventare proprietari in misura piena della propria abitazione.
La prima delibera consiliare fu adottata il 20 novembre 2012 (la delibera n°56) e fu approvata quasi all’unanimità. Oggi rivedendo quella delibera scopro che l’allora consigliere Lutzu che era in aula non la votò.

Dopo quella delibera ce ne furono altre, tutte tese a migliorare, a rendere più agevole e vantaggioso anche economicamente lo svincolo fino alla fine del nostro mandato (metà 2017), durante i quali intervenirono sentenze di cassazione importanti che mutarono il quadro normativo.
Anche in quella circostanza noi prontamente ci adeguammo.

Oggi, pur in presenza del decreto fiscale n°119 del 23/10/2018 convertito in legge n°136 del 17/12/2018- art 25 undicies, è possibile, con un pizzico di coraggio e buona volontà andare in consiglio comunale e adeguare le deliberazioni adottate o anche modificarle se vi è un disegno differente. Quel che è chiaro è che una soluzione al problema è possibile.

Giuseppina Uda – Ex vicesindaco di Oristano

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