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Panifici aperti arriva a Montresta

Domani tappa nell'oristanese, per scoprire i segreti dell'arte bianca

panificio fancellu

Panifici aperti arriva a Montresta
Domani tappa nell’oristanese, per scoprire i segreti dell’arte bianca

Si trasferisce nell’oristanese, la manifestazione “Panifici Aperti”, per promuovere il pane sardo, valorizzare l’attività di panificazione e far conoscere i territori, che domani , mercoledì 16 ottobre, farà tappa a Montresta. Protagonista dell’iniziativa regionale ideata e promossa dall’associazione Panificatori di Confartigianato Sud Sardegna, in collaborazione con Confartigianato Imprese Sardegna e Laore, il panificio Fancellu.

La manifestazione, che sta coinvolgendo le imprese della panificazione, le amministrazioni locali, le Pro-Loco, i musei e le scuole di 10 comuni di tutta l’Isola, ha l’obiettivo di aprire fisicamente le porte delle imprese della panificazione ai cittadini, turisti e studenti, rafforzare il legame tra maestri dell’”arte bianca” e clienti, valorizzare le produzioni realizzate con sfarinati sardi, sensibilizzare al consumo di pane fresco a marchio sardo e far conoscere i relativi contesti territoriali e culturali.

Quindi, la storia, l’arte e il gusto di Civraxiu, Coccoi, Moddizzosu ma anche rosette, schiacciatine, baguette, bananine, lingue, pane alla ricotta o alle olive, potranno essere conosciute e degustate, all’interno di dei laboratori.

Ogni lavorazione, viene descritta storicamente e antropologicamente, sottolineando le curiosità, ed evidenziando le differenze tra grano duro e tenero, i diversi lieviti e le relative lievitazioni, la filiera corta e il chilometro zero. Alla fine delle visite, ogni pane prodotto viene fatto assaggiare attraverso il coinvolgimento dei cinque sensi. I visitatori potranno anche cimentarsi in una prova di panificazione partecipando ai laboratori didattici.

Laore, l’Agenzia per l’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale, in ogni forno che partecipa all’iniziativa, presenta “Le vie del pane”, percorsi realizzati per identificare e valorizzare il pane tipico locale attraverso alcuni itinerari turistico-didattici per ripercorrere le fasi produttive
della filiera: dalla coltivazione dei cereali alla produzione del pane. Attraverso i laboratori didattici, i percorsi di analisi sensoriale e la visita dei luoghi dove hanno origine le materie prime, verranno evidenziati gli aspetti storico-culturali legati agli usi e ai costumi dei territori.

La manifestazione proseguirà mercoledì 23 ottobre con l’appuntamento in Marmilla a Genuri, Panificio Sa Moddixia. Gran finale il 7 e 8 dicembre, con l’apertura contemporanea di tutti e 11 i laboratori di panificazione.

“I panificatori sono i custodi di tradizioni preziosissime e millenarie che dobbiamo proteggere, valorizzare e soprattutto far conoscere”, ha commentato Gianfranco Porta, presidente dell’associazione Panificatori di Confartigianato Sud Sardegna, “e questa iniziativa è un modo per rafforzare la filiera dell’arte bianca, riscoprirne i valori e fare rete tra piccoli produttori”.

“In questa prima edizione, iniziamo con gli 11 panifici recentemente premiati dal Gambero Rosso”, prosegue Porta, “tutti gli altri potranno unirsi per far crescere l’iniziativa: dobbiamo essere inclusivi e quindi le porte sono aperte”.

“Questa è l’occasione anche per far capire meglio ai consumatori la differenza tra il pane fresco sardo e quello precongelato, magari proveniente da altre nazioni europee”, sottolinea Pietro Paolo Spada, Segretario di Confartigianato Sud Sardegna, ricordando la Legge Regionale sul marchio di tutela del pane fresco sardo. “Abbiamo apprezzato il lavoro svolto dall’Assessorato Regionale all’Artigianato che, attraverso il logo “pane fresco”, ha disciplinato in maniera organica l’attività di produzione e di vendita del pane e le sue tipologie tipiche”.

“Tale intervento sul settore della panificazione”, rimarca Spada, “è stato importante perché tutela i panificatori e garantisce gli acquirenti, mettendo entrambi al riparo dalla concorrenza sleale da parte di produttori che nulla hanno a che fare con la Sardegna e le sue specialità”.

“Il problema è che ancora pochi panificatori, 78 su circa 950, hanno fatto la richiesta del marchio”, prosegue Spada, “e ancora meno hanno esposto il logo. Cogliamo l’occasione per ricordare come sia necessario che la Regione si attivi anche per effettuare verifiche verso tutti coloro che esporranno, o continueranno a esporre, la scritta “pane sardo” senza averne i requisiti. In ogni caso questa operazione continua ad avere necessità di una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, affinché i consumatori possano essere informati sul valore e la genuinità del pane sardo. E’ una condizione imprescindibile sulla quale Confartigianato è pronta a fare la sua parte”.

Martedì, 15 ottobre 2019

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