Servitù militari: da Capo Frasca un no all'occupazione della Sardegna - LinkOristano
Prima categoria

Servitù militari: da Capo Frasca un no all’occupazione della Sardegna

Grande manifestazione davanti al poligono

A Foras- Quirra - Capo Frasca -Blocchiamo la guerra

Servitù militari: da Capo Frasca un no all’occupazione della Sardegna
Grande manifestazione davanti al poligono

Sono quarantadue i gruppi organizzatori della manifestazione che nel pomeriggio si svolge davanti al poligono di Capo Frasca. Insieme lotteranno contro l’occupazione militare della Sardegna, per la chiusura dei poligoni e il blocco delle esercitazioni militari.

Da tutta la Sardegna sono stati organizzati pullman per permettere a chiunque di raggiungere il poligono, dove si terrà la manifestazione.

Le esercitazioni di tiro aereo nel poligono militare di Capo Frasca sono ripartite lo scorso primo agosto, con l’attivazione temporanea di divieti nella cosiddetta area “Nuova Tango 812”.

Non solo cori e striscioni, ma anche una giornata di festa popolare con musica, poesia, performance teatrali e balli, aperta a tutti coloro che vogliono partecipare.

“Ci sono tante anime dietro la realizzazione di questa giornata”, spiega Luisi Caria, portavoce della piattaforma organizzativa della Manifestada contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna.

“Diverse sensibilità politiche”, prosegue Caria, “che hanno deciso di mettersi insieme per lottare contro un sopruso che la Sardegna subisce ormai da troppo tempo: l’obiettivo immediato è lo stop alle esercitazioni per quest’anno, allo scopo di consentire la quantificazione dei danni subiti e l’entità delle bonifiche da compiere”.

“Lottiamo”, conclude Caria, “per non dover più sottostare al ricatto occupazionale che legittima l’arricchimento delle fabbriche di morte e delle multinazionali che sperimentano i loro armamenti nella nostra terra, lottiamo per contrastare lo spopolamento e l’emigrazione forzata causata dalle diseconomie di questa presenza oppressiva, lottiamo per alternative economiche possibili davanti alla devastazione ambientale e alla speculazione sul territorio, lottiamo contro la guerra, per una Sardegna non più sottomessa alle politiche di guerra che minacciano e colpiscono altri popoli, lottiamo per liberare la Sardegna dall’occupazione dell’esercito italiano, lottiamo perché ci siano verità e giustizia per le persone che si sono ammalate o sono morte a causa dei poligoni”.

Anche la Corona de Logu, movimento indipendentista del quale fanno parte sindaci e amministratori locali indipendentisti della Sardegna, aderirà alla manifestazione.

“L’intervento della Turchia contro il popolo curdo”, scrivono in un documento gli appartenenti al movimento, “fornisce ulteriore motivo di partecipazione alla giornata di protesta. Le forze armate turche, infatti, fino a poco tempo fa erano in Sardegna, probabilmente per addestrarsi alle azioni belliche che stanno portando avanti in queste ore contro la popolazione civile e contro quelli che fino ai giorni scorsi erano considerati unanimemente eroi per aver contrastato l’avanzata dell’Isis, ma che oggi l’Occidente, e l’Unione Europea in primis, tradisce con un voltafaccia clamoroso”.

“La Sardegna”, proseguono i sindaci uniti nella Corona de Logu, “è ridotta a questo: essere teatro di una guerra simulata per l’esercito italiano e per le forze armate della Nato, essere bersaglio per artiglieria e missili e laboratorio per testare micidiali armi di aziende private che provano, simulano, inquinano e poi vanno via lasciando rifiuti, metalli pesanti e armi sepolte sotto terra e nei fondali.
Sono attività che nei decenni hanno portato morte in ogni angolo del pianeta e che continuano a essere esiziali per la nostra terra. L’inquinamento causato dalle
attività belliche è infatti enorme, così come inqualificabili sono le conseguenze che ha patito la popolazione civile: malattie gravissime, morti, distruzione e interdizione del territorio, cui è stata tolta d’imperio la naturale vocazione agricola e turistica”.

“È necessaria”, concludono nel documento, “una mobilitazione di popolo contro questo asservimento. E gli amministratori indipendentisti della Corona de Logu sono accanto al popolo sardo, mobilitatosi in questa battaglia fondamentale per un futuro di pace e di salute per la nostra terra”.

Sabato, 12 ottobre 2019

 

commenta