Alla guida delle macchine volanti. Il campionato regionale nell'oristanese? - LinkOristano
Prima categoria

Alla guida delle macchine volanti. Il campionato regionale nell’oristanese?

Beppe Carta, 84 anni, è il decano di questi sportivi che si allenano in una salina

Oristano - carruccio a vela 3

I campioni delle macchine volanti. Nell’oristanese il campionato regionale?
Beppe Carta, 84 anni, è il decano di questi sportivi che si allenano in una salina

Ha tre ruote e una vela: è una sorta di “macchina volante” che plana sul terreno sfruttando la velocità del vento. Il carro a vela è un vero proprio sport, che nasce sulle spiagge dell’Europa occidentale e della Nuova Zelanda e sulle riarse pianure desertiche in Nord e Sud America e Australia, mentre in Scandinavia e in Canada è praticato nei grandi laghi ghiacciati, con i pattini al posto delle ruote. In provincia di Oristano, invece, gli appassionati di questa pratica hanno scelto una salina vicino San Vero Milis. Uno di loro è Giuseppe Carta, Beppe, originario di Cagliari, ma da una vita a Oristano. Con i suoi 84 anni è il più anziano dei 12 “piloti a vela” della Sardegna.

“Ho costruito il mio primo “carruccio” all’età di undici anni”, racconta Beppe, “anche se ancora non sapevo che esistesse un vero e proprio sport. Ruppi delle lenzuola di mia madre e con quelle creai una vela, che installai su una tavola con cuscinetti a sfera”.

“Dello sport vero e proprio ne sono venuto a conoscenza solo 40 anni fa, tramite la televisione. Vidi questi “carrucci” che sfrecciavano su un lago salato, con dei pattini al posto delle ruote. Decisi così di costruirne uno e trovai uno spazio per allenarmi”.

“Dopo un po’ lo spot (il luogo dove ci si allena) fu chiuso, quindi abbandonai il carretto in giardino. Venticinque anni dopo, mentre ero in scuderia da mio figlio, sentii due ragazzi che parlavano di una carro con vela e ruote e così eccomi di nuovo in pista!”.

Il carro a vela, pur essendo riconosciuto come sport in tutto il mondo, non ha poi così tanti adepti. In Sardegna sono solo in undici a praticarlo: 7 di San Vero Milis, 2 di Oristano e 3 a Cagliari. Sono uniti in un’associazione chiamata “Vela, vento e natura”. A Cagliari, ogni settembre, organizzano il campionato regionale nella zona di Macchiareddu.

Il campionato viene disputato con le stesse modalità di una gara nautica, solo che si sta su terra. Consiste in un percorso segnalato da bandierine, corrispondenti delle boe in mare, che bisogna girare intorno, proprio come nelle regate.

Il carro sfrutta una velocità esponenziale. “Se per esempio noi andiamo contro vento a una velocità di 10 km/h”, spiega ancora Beppe Carta, “a quella velocità devi sommare anche quella del vento, che mettiamo sia di 5 km/h. Così tu arrivi a una velocità di 15 km/h che devi però sommare sempre a quella del vento di 5 km, arrivando a 20. La velocità cresce sempre di più, è appunto esponenziale”.

“Io”, continua Beppe, “non sono il più veloce però me la cavicchio. Il mio record è 79 e 9 km/h. Qui il record è di 82.8 km/h, quindi diciamo che non sono poi così male! A Cagliari, al Campionato regionale di due anni fa in una manche mi classificai al primo posto, poi ottenni anche un secondo posto e due quarti posti. Non riuscii però a concorrere nelle ultime due, perché ero troppo stanco”.

“È uno sport faticoso quanto bello. Ogni volta devi smontare il carro, e poi rimontarlo. In più anche da tirare non è semplice, pesa sui 50/60 kg”.

La vela di Beppe Carta, che brilla mentre si allontana trasportata dal vento, porta il numero 35, anno della sua nascita. “Me l’hanno regalata i miei colleghi del “carruccio” per i miei 80 anni. Avevo deciso di andare per la prima volta al raduno francese di Port – la – Nouvelle di carri a vela. Loro hanno cercato di dissuadermi perché ero già vecchiotto. Alla fine invece, mi hanno regalato vela e macchina Go pro e sono andato con loro”.

“A parte la vela e le ruote, tutto il carretto è fatto di materiale da riporto, costruito da me con la saldatrice a filo”.

Innamorato di questo sport, Beppe sogna di trovare uno spot da poter utilizzare tutto l’anno e di poter un giorno organizzare proprio qui, nell’oristanese, il Campionato regionale.

“Ho fatto barca a vela dall’età di 13 anni”, conclude, “e tutta l’arroganza e l’amore che avevo per la vela l’ho trasferita in questa disciplina. Abbiamo bisogno di uno spot per allenarci, e qui non sempre è possibile. D’inverno c’è acqua e i fenicotteri, che giustamente non possiamo disturbare, e spesso non c’è il vento necessario. Non mi dispiacerebbe un giorno organizzare qui il Campionato Regionale. In effetti ci stiamo pensando. È uno sport bellissimo, una sensazione unica: ma per amarlo, devi provarlo”.

Venerdì, 16 agosto 2019

commenta