A Nureci grande musica con la seconda giornata del Mamma Blues - LinkOristano
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A Nureci grande musica con la seconda giornata del Mamma Blues

Questa sera Francesco Piu, il cantante burundese J.P. Bimeni, e la Bob Forte Blues Band

A Nureci continua la grande musica con la seconda giornata del Mamma Blues
Questa sera Francesco Piu, il cantante burundese J.P. Bimeni, e la Bob Forte Blues Band

Foto Dromos

Le radioline continuano a seminare il blues per le strade di Nureci nella seconda giornata di Mamma Blues, la costola di Dromos in corso fino a Ferragosto nel suggestivo borgo in provincia di Oristano.

Questa sera a salire per primo sul palcoscenico dell’Arena Mamma Blues, alle 22, sarà il bluesman sardo Francesco Piu, a Nureci per celebrare i suoi quindici anni da “one man band” con un repertorio che spazia tra brani originali e classici del blues, funky, rock e soul in chiave acustica. Questa è la formula che lo vede accompagnare la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica.

Il musicista sassarese negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama del blues italiano e internazionale, partecipando a festival del calibro di IBC Memphis, Cognac Blues Passions, Blues To Bop, Blues Sur Seine, Pistoia Blues e facendo da apertura a concerti di vere e proprie pietre miliari del genere come John Mayall, Johnny Winter, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Charlie Musselwhite, The Derek Trucks Band, The Fabulous Thunderbirds, solo per citarne qualcuno. La sua ultima fatica discografica risale al 2016 e si intitola “Peace & Groove” (Appaloosa Records), i cui testi sono stati scritti a quattro mani insieme allo scrittore sardo (Premio Campiello) Salvatore Niffoi.

Alle 23 riflettori puntati sul cantante burundese J.P. Bimeni affiancato dai musicisti del gruppo The Black Belts: Ricardo Martínez Losa alla tromba, Rafael Díaz al sassofono, Alejandro Larraga alle tastiere, Fernando Vasco alla chitarra, Pablo Cano al basso e Rodrigo Ulises alla batteria. Discendente da una famiglia reale del Burundi, J.P. Bimeni lascia il suo paese all’età di quindici anni durante la guerra civile.

Foto Tomoko Suwa-Krull

Dopo essere sopravvissuto a tre attentati, ottiene lo stato di rifugiato e fugge nel Regno Unito dov’è rimasto da allora. Si trasferisce, dunque, a Londra nel 2001, dove abbraccia le infinite possibilità musicali che la città offre: jam sessions con la band di Roots Manuva, serate open mic insieme a Shingai Shoniwa dei Noisettes, e persino un incontro con una Adele allora adolescente. Ma è l’invito a unirsi a una band tributo a Otis Redding, nel 2013, a portarlo verso la strada che ancora oggi sta percorrendo.

Partecipando come ospite del gruppo funk Speedometer a uno show in Spagna nel 2017, viene notato dalla Tucxtone Records. Ha inizio così il suo progetto insieme ai Black Belts, con cui registra il suo album di debutto, “Free Me”, dove J.P. Bimeni sorprende con una voce che ricorda quel soul del primo Otis Redding, in cui risuona l’anima dell’Africa.

Le sue canzoni ci parlano di amore e perdita, speranza e paura, con una convinzione che arriva dalle esperienze straordinarie con cui la vita lo ha messo alla prova.

Dopo il concerto di J.P. Bimeni la musica continua ai Giardini del Sottomonte, con la Bob Forte Blues Band, che insieme al cantante e chitarrista cagliaritano Bob Forte, vede Giandomenico Fioretto “Skydog” alle armoniche, Tancredi Emmi al basso e Pietro Frongia alla batteria, ai quali si unisce per l’0ccasione il chitarrista svedese Erik Weissglas. Dopo tante e varie esperienze professionali, Bob Forte è al lavoro al suo prossimo disco, che include i brani composti da Bob Forte durante la sua residenza artistica proprio a Nureci, nata dalla partecipazione alla scorsa edizione di Mamma Blues.

Foto Dromos

Mercoledì, 14 agosto 2019

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