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Conserviamo la memoria di Oristano, per non disperderci nel nulla

Un appello di Giampiero Enna, in ricordo di Beppe Meloni, scomparso nei giorni scorsi

Conserviamo la memoria di Oristano, per non disperderci nel nulla
Un appello di Giampiero Enna, in ricordo di Beppe Meloni, scomparso nei giorni scorsi

Nei giorni scorsi Oristano ha pianto la scomparsa di Beppe Meloni, che tanto impegno aveva dedicato a recuperare e valorizzare vicende e personaggi delle storia contemporanea di Oristano, raccontate in numerose pubblicazioni. Giampiero Enna, ex dirigente scolastico, e anche lui ricercatore, lo ha voluto ricordare con questa nota che pubblichiamo di seguito.

di Giampiero Enna
Ho avuto modo di incontrare Beppe Meloni in più occasioni negli ultimi anni, conversare con lui sui problemi della nostra città e su tanti oristanesi le cui storie meritavano di essere raccontate. Tra i tanti, Flavio Busonera, oristanese, medico, partigiano, martire della Resistenza, giustiziato dai fascisti a Padova il 17 agosto 1944. Beppe gli dedicò un lungo capitolo, Il medico dei partigiani, in uno dei suoi libri sulla nostra città. Mi chiese di aiutarlo a convincere gli amministratori di Oristano a commemorare degnamente Flavio Busonera e ad intestargli una istituzione pubblica della città. Così è stato. Il 25 Aprile del 2016, dopo una relazione introduttiva di Beppe, l’Amministrazione comunale, accogliendo la proposta dell’ANPI provinciale, con un gesto simbolico e solenne, ha dedicato al martire oristanese la moderna struttura dello “Spazio Giovani” a Sa Rodia. Una scelta non casuale, quella del Centro giovani, dettata dalla volontà di dare alle nuove generazioni un simbolo di impegno civile, di sacrificio nel nome della democrazia e della libertà.

Beppe Meloni – Foto Epdo

Beppe si è impegnato ininterrottamente a sensibilizzare gli oristanesi sui problemi della città, a non dimenticarne la storia, invitando anche gli amministratori della nostra provincia e della regione a ricordare, commemorare, quanti hanno contribuito, spesso sacrificando la loro vita, al riscatto della dignità del nostro paese ferita dalle barbarie del ventennio fascista. Cosi è avvenuto per Cosimo Orrù, di San Vero Milis, magistrato arrestato da nazifascisti e morto nel campo di sterminio di Flossemburg nel Dicembre del 1944; Bartolomeo Meloni di Santu Lussurgiu, morto nel campo di concentramento di Dachau il 10 luglio del 1944, e tanti altri partigiani le cui storie devono essere ancora raccontate e diventare Storia.

Beppe ci ha lasciato una grande responsabilità: conservare le storie, i racconti, le riflessioni su Oristano che ha raccolto lungo il cammino della sua vita. Abbiamo il dovere di non disperderli, di conservarli come si fa con le cose che contano e portarli con noi. E’ un impegno che rende faticoso il nostro cammino, ma lo rende più prezioso: da soli, senza conoscere la storia del luogo in cui siamo nati, ci disperderemmo nel nulla.

Nella sua vita c’è stato spazio per l’ascolto, per tante battaglie civili, per i ricordi, per gli altri. Proveremo ad avere il suo sguardo, il suo comportamento gentile, a usare le limpide parole di passione civile e morale che ha sempre pronunciato nei sui interventi, ad esordire nelle conversazioni come faceva lui con un “io penso che noi” (ce lo ricorda Antonio Pinna in un affettuoso post), riferendosi non ad un circolo chiuso, ma ad una comunità; proveremo a sorridere come lui di tante cose della vita. Non sarà facile. Riflettendo su chi siamo, un giorno, vedremo altri oltre noi, compreso lui, e sarà la nostra parte migliore.

Mercoledì, 14 agosto 2019

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